Titolo:
You, for ever
Autore: Swamy 83
Disclaimer: Tutti i personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire Slayer” citati nella storia sono di proprietà di Joss Whedon, di David GreenWalt, della 20th Century Fox Television Production e della Warner Brothers. Sono stati utilizzati senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro.
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Pairing: Buffy&Angel
Summary: la storia è ambientata in un ipotetico futuro – ottava stagione.
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La strada era malamente illuminata,il suo passo era lento mentre i pensieri e i ricordi arrivavano uno dopo l’altro a farle compagnia.
Guardò il palo della luce elettrica – portava ancora i segni dell’ultimo demone che ci aveva scaraventato contro.
Dalla bocca uscì un piccolo sospiro.
Per un attimo sentì di nuovo quella sensazione.Sentì ancora gli occhi su di sé.
Sarebbe stato stupendo illudersi che quegli occhi erano ancora lì.
Sarebbe stato stupido e infantile.
Si sentì piccola,da sola,in quel vicolo.
Ormai non combatteva da tempo.Una processione infinita di cacciatrici aveva attraversato la sua strada,e l’ultima,tornata ulla ‘retta via’,sembrava volerci rimanere.Lei tra le due era la ‘vecchia saggia’ – una vecchia saggia di ventitrè anni,ancora ingorda di vita,ancora bamante di sogni – a volte più avventata di prima,ma più sicura di sè.
Ma in quel momento era diverso,era come se l’universo le avesse vorticato intorno fino ad allora,come se l’avesse trascinata con se e adesso stava riprendendo fiato,adesso si era fermata a guardarsi intorno,a guardare quello che le era rimasto.
Gli occhi azzurri erano ancora belli come prima,erano ancora attenti,forse più di prima,ma non vedevano più nulla che le facesse tornare la stessa voglia di vivere.
A volte pensava che forse il cuore le si era rotto per il troppo dolore,perché niente la emozionava,non come in quei momenti.
Le venne voglia di aggrapparsi ai suoi vecchi sogni,alle sue fantasie di sedicenne e ricordò quanto era piacevole avere un angelo custode da aspettare,da sognare.
Portò la mano alla gola,lentamente scese ad accarezzare con le dita la catenina che portava al collo e poi,come se ne andasse della sua vita,strinse così tanto la croce nella mano da farsi male.
In quell’istante gli ultimi anni persero completamente valore.Come se avesse combattuto qualcun altro,come se avesse vissuto qualcun altro.
Forse era una cosa stupida.Sicuramente era stupida - ricordare sere lontane,baci di morte e d’amore.
Pensò a Spike.
Con lui era finita un anno prima.Una storia bella tuttosommato,importante in un certo senso,con un finale orrendo.
Tra i due,lei lo sapeva,la colpa era stata maggiormente sua.
Per lei,lui aveva stravolto la sua natura,la sua esistenza ma lei non aveva saputo accettare quel dono come aveva accettato quello di un altro,anni prima.
I ricordi apparivano così sbiaditi da sembrare non suoi.Le giornate erano troppo occupate,troppo piene per ricordarsi di qualcuno che ormai non le era più accanto.
Ma in un attimo lei fu di nuovo Buffy,la sedicenne neocacciatrice che attraversava un vicolo dietro un locale di una città nuova e apparentemente noiosa.
Il suo piede destro era di nuovo lì,sul petto di lui che la guardava con quel sorriso disarmante,quell’espressione compiaciuta.
I suoi occhi luccicarono di una lacrima che non scese mentre la sua mente,il suo cuore,la sua anima le dicevano che quel ragazzo steso a terra,quello era lui.Angel.L’amore.
Poteva pensare a lui come l’Amore dopo anni di lontananza?Dopo aver cercato di sostituire quel volto con quello di un altro?Dopo aver creduto di esserci riuscita?
In lei i pensieri furono rapidi,come quella sera,ma invece di stare in guardia lei semplicemente era felice.
Di una felicità che ti invade dopo la stachezza.La stanchezza di aver attaccato e incolpato senza sosta per anni – trascinata dal dolore,dalla sofferenza,dagli ostacoli.
Non potè trattenere un piccolo,amaro sorriso – lei voleva nascondere la speranza,rinata d’un tratto,forse mai morta.
La domanda che gli fece fu diversa da quella sera.
“Che ci fai qui?”
Angel alzò di poco la testa.Di nuovo le sue labbra si piegarno in quell’espressione che lei aveva adorato da subito.
Che le aveva trapassato il cuore da parte a parte.
“Volevo vedere come te la passi”
La sua voce,ancora più suadente di allora.
Buffy gli fece un sorriso,piccolo,timido,sincero.Poi le sue labbra si piegarono di nuovo.
Il copione.Ripetitivo,stancante – ricominciò.
“So badare a me stessa,sono allenata a cavarmela da sola”
Anche Angel era preparato a quel copione.Era preparato a lei da quando l’aveva vista la prima volta.
Preparato a rispondere con gentilezza a qualsiasi cosa.Era preparato ad esserci quando avesse sentito che stava per crollare.
“Questo non vuol dire che devi esserlo”
Frase sbagliata.Frase giusta.
Qual è la differenza tra giusto e sbagliato?
Negli ultimi tempi tendevano a dimenticarlo,o forse nessuno lo ha mai saputo davvero.
“Mi hai lasciata sola tanti anni fa”
La voce di Buffy parve quasi morta.Parve arrivare da una dimesione lontana.
Dagli occhi nocciola del vampiro nacque una domanda
‘Davvero pensi che io ti abbia lasciata sola?’
“Una parte di me è rimasta qui,con te,incollata ai tuoi piedi” disse vedendo che non gli aveva tolto ancora i piedi dal petto.
lei si scostò,e lo osservò rimettersi in piedi.
Gli stessi gesti di allora.Lo stesso sorriso di allora.La stessa anima preziosa.
L’uomo magnifico che era sempre stato – solo più maturo,solo con più ferite,solo con più sicurezza – solo di un’altra.
Le notizie su di lui non arrivavano certo a gran velocità ma Buffy sapeva che Angel stava con Cordelia.
Angel amava Cordelia.
“E l’altra parte?”
“L’altra parte ha cercato di sfuggire al destino,al male..”
“E a me” lei terminò con voce stanca mentre la sua anima si dibatteva nel corpo.
“Si”
“E ci sei riuscito..”
Adesso lui doveva solo darle la conferma.
Sbatterle in faccia che l’amore eterno è una sciocchezza a cui credono i falliti.
Farle capire che lei era una sciocca sognatrice.
Dirle che lui aveva cominciato un capitolo nuovo.
Darle il colpo di grazia.
“Sembrerebbe così..”
Lui sapeva che anche una piccola bugia sarebbe diventata un’enorme peccato.
O forse semplicemente sapeva che non poteva mentire a lei,così si era rifugiato in una delle sue frasi a metà.
Non c’era motivo di farsi del male,di farne a lei.
Buffy si guardò intorno.Lei non sapeva cosa volesse dire quella frase.C’erano tanti significati che poteva attribuirle.Così lei si accontentò solo del piacere di quella voce nell’aria intorno a lei.
“Quella volta…sembra passato così tanto tempo”,lei non aveva notato che la punta del suo indice sfiorava ancora la croce d’argento che portava al collo.
Angel la guardò con un misto di malinconia e di orgoglio.
Dopo tutto quel tempo.
Dopo tutto quel male.
Dopo tutto.
Lei la portava ancora.
Non tutto era cancellato.
In quella notte brillava ancora il pallido metallo di quella corce.
Brillava sulla pelle della sua croce,Buffy,la sua croce e delizia.
“No,non troppo infondo..”
Angel.
I suoi occhi ancora la guardavano in quel modo.
Aveva sempre adorato come la guardava.Come se lei fosse la creatura più bella che avesse mai visto in tutti i secoli che aveva vissuto.
Forse quegli sguardi erano tutto quello che lui poteva darle dopo gli anni passati,dopo gli addii,dopo gli amori nuovi,e certamente più facili del loro.
“Il tuo taglio di capelli è corto come allora..sono tirati su come allora..ti manca la camicetta azzurra”
Lo disse con tutta la naturalezza del mondo.
Buffy sorrise ancora,di un sorriso amaro.
I suoi occhi erano abbassati quando li tirò di nuovo sù di scatto e si persero sul viso di lui mentre una domanda usciva fuori,sconfusionata,tremolante e urgente
“C-Cosa?”
Nell’oscurità del vicolo non potè vederlo deglutire ma il velo di malinconia nei suoi occhi era sempre lì,e la luce di dolcezza era più presente che mai.
“La camicetta azzurra…portavi una camicetta azzura quella sera,annodata sopra una maglietta bianca,i capelli raccolti e mi ricordo…” la sua voce tremò un poco,mentre chiudeva gli occhi per mettere meglio a fuoco le immagini “…mi ricordo un’anello..grande..scuro..alla mano destra”
Il petto di Buffy si scosse.
Non le sembrava possibile che lui ricordasse così chiaramente cose che persino lei faticava a ricordare.
“Ti ricordi bene ogni particolare” osservò con una voce che trasmetteva più emozione di quanta ne avrebbe voluta lasciar trasparire
“Ricordo te”
Sembrava che il tempo si fosse fermata.Sembrava che non si fossero mai lascaiti.
Per qualche istante Buffy volle scordare la sagoma di lui che andava via nella notte più triste che avesse mai vissuto.
C’era una lacrima affacciata sui suoi occhi azzurri.
Non cadde mai ma Angel le vide brillare.
Quella convinzione che qualcosa sarebbe sempre rimasta ad unirli negli anni si era fatta traballante,fin quasi a scomparire.
Sommersa dalla quotidianità.Sommersa dalla distanza.Sommersa dai silenzi.
Ma non era così.
E come anni prima lei soffriva a causa sua.
Buffy rivide quel volto ridiventare triste.
Raccolse tutta la forza che le era rimasta per sorridergli ancora.
Non poteva dire di nuovo a se stessa la verità.
Ma il rimpianto era chiaro.
“Ora dobbiamo salutarci immagino” doveva fingere indifferenza,non con lui.Con se stessa.
Se non lo avesse fatto sarebbe crollata.
Ma come puoi nascondere a te stessa la verità più semplice e assoluta?
Lui fece solo un cenno con la testa.
Uno di quei suoi gesti misurati,che le spaccavano il cuore a metà,che le facevano capire che nessuno gli sarebbe assomigliato,mai.
Angel dovette sforzarsi per mandare fuori la voce “Già”
“Sei sempre rapido nelle tue visite” osservò lei.
“Sei sempre bella”.
Solo Angel poteva risponderle in questo modo.
Fu spontaneo,naturale per lui dirle quello.
Per Angel lei rimaneva sempre bellissima.In nessuna situazione la sua luminosità era venuta meno.In nessun momento la sua mente aveva messo in dubbio che nessuna donna poteva esserle paragonata.
*****
“Angel”la voce di Cordela arrivava serena,consapevole di qualcosa che Angel non capiva.
“Ciao Cordelia”.Il sorriso di lei era grande,caloroso.
Lei era stata la sua amica,la sua famiglia – per anni.Tanti anni.
Anni in cui aveva riempito i grandi vuoti della sua esistenza.
Anni in cui gli era rimasta accanto.
Erano l’uno di fronte all’altro.
“Sai….questo posto mi fa pensare ai vecchi tempi…gli anni della scuola e le lotte con il mio parrucchiere personale!..”
Angel ridacchiò.Cordelia era in grado di risollevare il cuore a chiunque,e un vampiro ne aveva di certo un gran bisogno.
“…i tempi in cui temevo l’incontro con un vampiro perché mi avrebbe spezzato le unghie..”
“E’ ancora così!” puntualizzò il vampiro.
Lei sorrise ma fece finta di non aver sentito,abbassò gli occhi per rialzarli poco dopo
“…i tempi in cui un grande amore mise in pericolo un’intera città…e forse l’intero pianeta.”
Il sorriso sulle labbra di Angel morì,e a poco a poco anche quello di Cordelia.
Perché tornava a tormentarlo?Perché riaprire vecchie ferite?
Erano tornati a Sunnidale per poco.
Per un motivo sconfusionato.Come tutti i motivi che di solito presenta Cordelia.
“Sai Angel…io tengo molto a te…sei la mia famiglia”
“E tu sei la mia”
“Ma la famiglia e l’amore sono cose diverse”
“Non necessariamente”
Chi voleva convincere?Se stesso o lei?
“Ma in questo caso lo sono”.
La voce di lei era calma anche se la tristezza dei suoi occhi parlava di dolore.“No…io ti conosco Angel”
Prese un respiro.
“Se ci rinunci sei un vigliacco!” e quella frase fu uno schiaffo in pieno volto.
“Sei un vigliacco…e lei è una stupida-vizata-egoista”
“Cordelia io..”
“Lasciami parlare!E’ inutile che cerchi di interrompermi…sai che non te lo permetterò…e mi sono preparata questo bel discordo quindi…zitto!”
Lei era forte e Angel sapeva che aveva ragione – e sapeva che quella voce incrinata non le avrebbe impedito di continuare.
Doveva fare quel discorso,a tutti e due.Lo doveva fare per lei.
“So quello che provi per me….e ti giuro…sono onorata per questo..perché tu sei speciale…ma so che mi ami di un’amore diverso di quello che hai per Buffy….tu mi dirai che le cose fra voi sono finite anni fa…e forse è vero ma il fatto è che non è mai davvero finita finchè il tuo cuore ti dice che è così….noi staremo bene insieme finchè lei non ricomparirà in un modo o nell’altro e la tua anima la riconoscerà di nuovo…..staremmo insieme perché il nostro è un legame forte…e perché un amore che non dà felicità completa non può essere pericoloso”
I suoi occhi bruciavano,di rabbia,di dolore,di sincerità,di consapevolezza.
“Staremo insime probabilmente perché noi ci curiamo ferite che non possono rimarginarsi…ma tu non devi nasconderti..non puoi…non te lo permetto…noi torneremo a Los Angeles..ma adesso che sei qui…fa quello che devi..”
“E poi?”
“E poi…poi vedremo dove ci porterà questa strada”
“Non possiamo affrontare tutto da capo”
“Non possiamo morire dentro per non morire fuori”
“E tu?” negli occhi il rimorso aleggiava più presente che mai.
“Io starò bene Angel..” lei sorrideva – si rabbe stata bene “…ho ancora il mio amico,e poi…ne è valsa la pena.”
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Strofinò leggermente la faccia contro il cuscino mentre i suoi occhi si aprivano.
Sentiva il richiamo della sua anima.Di nuovo.Come sempre.
I suoi occhi si aprirono definitivamente e parlò prima di voltarsi a guardarlo.
“Ciao Angel”
Lo sentì fare un passo in avanti e si voltò a guardarlo.
Metà del suo volto era inondato di luce lunare.
“Ciao Buffy”
La ragazza si mise seduta sul letto,lentamente fece scivolare le gambe da un lato finchè i suoi piccoli piedi toccarono il pavimento.Buffy lo guardava.Non provava niente.Provava tutto.
Il vulcano di emozioni l’aveva lasciata stordita.Rivederlo ancora,nella sua camera da letto.
Girò un solo istante gli occhi per vedere le tende che si alzavano leggermente per il vento e la finestra aperta.
Poi furono ancora l’uno di fronte all’altro,occhi negli occhi,anima dell’anima.
“Non sono ancora sicuro di stare facendo la cosa giusta”
“Allora perché sei qui?”
“Perché è la cosa più sincera che posso fare”
Quello Buffy lo sapeva.Angel è sempre sincero.
“Ma ho paura…paura di farti ancora del male con quello che sto per dirti”
“Vuoi dirmi che mi odi?”
“No” nella voce di lui aveva sentito quel timore,quella dolcezza,quel tentativo disperato di proteggerla che glielo avevano sempre fatto amare e odiare di più.
“Vui dirmi che per te io sono il passato?Che sei felice di aver dimenticato?” la voce di lei tremava – aveva nella mente l’immagine di lui e Cordelia - e ne moriva.
E tremava ancora di più il suo corpo non sentendo arrivare la risposta.
Vide Angel scuotere la testa “No”
“Vuoi dirmi addio?”
Silenzio.
“Vuoi dirmi addio?”
Silenzio.
“Angel”
Lei ora stava piangendo.
“Buffy…io non potrò mai dirti addio…il nostro addio non è mai per sempre”
Lei ne fu sollevata ma sapeva che sarebbero trasscorsi altri giorni in cui sarebbero stati separati.
C’era ancora la maledizione a dividerli.
C’era ancora il mondo a dividerli.
Ma nessuno poteva tenerli separati troppo a lungo.
Le loro anime sarebbero morte definitivamente se ciò fosse successo.
“Allora cos’è per sempre?” nel dolore era uscita fuori quella domanda.
“Il mio amore per te sarà per sempre” e la voce di lui era così sincera,chiara,limpida – e triste.
Lei alzò gli occhi pieni di lacrime.
“Ma non possiamo stare insieme”
“Lo abbiamo sempre saputo.”
“Abbiamo sempre lottato”
“E a cosa siamo arrivati?A cosa valrebbe ora lottare?Per fare cosa?Strapparti alla tua vita?”
La risata nervosa di lei lo spaventò.
“Colpa tua Angel,sei tu la mia vita,sei tu che mi attrai,e io non posso fare a meno di amarti”
Non glielo aveva ancora detto.
Era passato tanto di quel tempo dall’ultima volta che glielo aveva detto.
“Mi ami?” la voce di lui cercava conferma.No.Era la sua anima a cercare conferma.
“Da sempre.Per sempre.”
E ora?Cosa significava quello?L’amore non gli ha mai impedito di soffrire.
“Muoio nei nostri addi,e rinasco nei tuoi occhi….e ti amo come niente nella mia vita” Angel non si era potuto trattenere dal dirglielo.
“E questo dove ci porterà?….mi sembra un vicolo cieco!”
Ancora lacrime.
Cercò di liberare il suo cuore e la sua mente mandando fuori le ultime lacrime.
Poi si alzò correndo,gettandosi tra le braccia di Angel.Così salde intorno a lei,così protettive.Il suo rifugio eterno.
“Staremo insieme” fu lui a parlare.
“Stò piangendo…ma lo so…non può essere altrimenti…non avrebbe senso…e so anche che sarà presto”
Entrambi ne avevano la certezza.Nessuna illusione.
Certezza assoluta.
Una notte intera,insieme.
Averla tra le sue braccia,non ricordava che fosse così bello.
Affondare nel suo petto,non ricordava che fosse così meraviglioso.
Cullati dalle parole,dai sogni,dalle speranze.
Annegati nel dolore di un’amore troppo grande per essere dimenticato.
Ubriacati da una gioia atroce.
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Due voci risuonarono lontano.
“Direi che ci siamo quasi”
“E’ ora di mostrare loro la ricompensa”
Un sorriso.
“L’hanno meritato”
FINE