Titolo:
Solitudini
Autore:
Kit
Disclaimer: i personaggi che appaiono qui sono di proprietà di J.Whedon e WB e sono usati a mio piacimento senza scopo di lucro.
Era successo tutto così improvvisamente...e dire che non era il primo che gli
prendeva...
Buffy se ne stava in piedi al vento a fissare quella tomba fredda mentre il
prete diceva le solite parole che si dicono quando muore qualcuno: non doveva
morire, era lei quella della profezia, Giles non c'entrava niente!Perché Dio
aveva permesso questo?Perché?Se gli Osservatori sono alle dirette dipendenze
degli angeli, come aveva più volte detto Wesley da Los Angeles,allora forse
anche Giles sarebbe diventato un angelo e le sarebbe stato accanto ugualmente...chissà...
La Cacciatrice era così assorta che non si accorse che gli altri se ne andavano
dopo aver dato l'ultimo saluto al suo Osservatore. Troppo tardi aveva realizzato
quanto lui era importante e adesso si pentiva di non averglielo detto in faccia,
prima che morisse...ma a che sarebbe servito?A lui non sarebbe servito perché
stava morendo e a lei non sarebbe servito per lo stesso motivo.non credeva che
sarebbe potuta accadere una cosa del genere...
Mentre pensava tutto questo, dei violenti singhiozzi la scossero dal suo stato e
si rese conto che qualcuno senza neanche vederla stava piangendo e abbracciava
la lapide borbottando cose strane.
'Ma chi...?'si chiese Buffy, stentando a riconoscere in quel volto trasfigurato
dal dolore la faccia di Ethan Rayne.
Già, Ethan.Giles era tutta la sua famiglia, l'unico amico che avesse realmente
avuto, l'unico che si fosse interessato a lui nel bene o nel male.
Ethan non si era accorto di lei e non se ne accorse finché la ragazza non gli
mise una mano su una spalla."Ethan..."
L'uomo si volse verso di lei, alzandosi e scotendo la testa."Lasciami in pace,
l'ultima cosa che voglio è essere compatito da una come te."
Buffy aveva gli occhi rossi, ma quelli di lui battevano senza dubbio i suoi.
"Sei ...pallido e gelido.Forse è meglio se vieni con me e andiamo da qualche
parte a bere qualcosa di caldo."
"Perché hai permesso che morisse?Perché non hai mosso un dito per salvarlo?"
"Credi che una Cacciatrice possa fare qualcosa contro un infarto?"
"Tu hai spezzato il suo cuore, Buffy, molto prima che avesse un infarto."
Le lacrime scendevano sulle guance della ragazza"Perché mi dici questo?"
"Perché è la verità.Lo hai abbandonato a se stesso proprio quando aveva più
bisogno di te."
"non è vero."
Le lacrime salate scendevano ancora sul viso della Prescelta,mentre il suo
cervello si sforzava di autoconsolarla e dirle che non era vero: come si
permetteva quell'incantatore di serpenti di dirle certe cose?
"Tu...Tu non sai quello che dici.Neanche tu c'eri,se è per questo."
"non trovare scuse,Buffy.Avresti potuto occuparti un po' più del tuo
Osservatore, forse adesso sarebbe vivo.Ti ricordo che io non ero qui,ma tu sì."
"Tu eri nei guai come al solito, per questo non eri qui."
"tu mi avevi messo alle costole un intero esercito,altrimenti..."
"Altrimenti cosa?Magari proprio tu ci avresti uccisi.tutti e due.Ci sei andato
vicino l'ultima volta."
"Non avrei mai potuto uccidere Rupert, per quante zuffe potevamo aver fatto,
restavamo comunque amici.Gli volevo bene.Magari a modo mio, ma gli volevo bene."
Buffy abbassò su di lui gli occhi annebbiati dalla tristezza. "Anch'io, ma...Non
ho fatto in tempo.Non glielo ho mai detto.Mi mancherà tanto..."
"Già,ci credo. Senza di lui...."
"....sono completamente sola." "...sono completamente solo."
dissero all'unisono con gli occhi rivolti alla lapide.
L'uomo si alzò dalla sua posizione scomoda e Buffy notò che sembrava più vecchio
dell'ultima volta che lo aveva visto, prima non ci aveva fatto caso: Ethan ora
le sembrava stanco, sfiduciato, senza più quel guizzo pazzoide che aveva
intravisto la prima volta che si erano incontrati.
Era strano come la morte di Giles avesse riavvicinato due come loro, che in
genere passavano il tempo a detestarsi o per lo meno a non fidarsi l'una
dell'altro.
Molto strana anche la preoccupazione che Buffy aveva espresso nei suoi
confronti...
Ethan Rayne guardò quella esile figuretta che gli era stata un po' antipatica
fin dal principio e quando incontrò nuovamente i suoi occhioni grandi e
lacrimosi vi lesse la stessa tristezza che provava lui e si sentì un po' in
colpa per averla trattata duramente: probabilmente lei non si era neanche
accorta di quanto Giles l'avesse amata e adorata e aveva passato la sua vita
fino ad allora nelle braccia di uomini sbagliati che non avrebbero mai fatto la
sua felicità facendolo soffrire e preoccupare inutilmente.Ma sì, era così, Buffy
non avrebbe mai capito, era inutile spiegare...
La gioventù di oggi era fatta male...
Si cavò di tasca un fazzoletto di stoffa azzurra, pulito e piegato e le si
avvicinò porgendoglielo. "Su, pulcino, ce la caveremo in qualche modo..."disse
cerando di essere gentile.
Buffy scosse la testa senza vedere neanche il fazzoletto che aveva sotto il
naso. "Tu forse sì, tu te la cavi sempre, ma io no.Sono debole e stupida.non
sono niente senza di lui."disse coprendosi il viso con le mani e piangendo a
dirotto.
Ethan abbozzò un sorriso, ponendole una mano sulla testa."io me la cavo per
spirito di sopravvivenza, lo farai anche tu."
"Non sarà la stessa cosa, senza Giles.Sarò sola. Magari è il mio destino,
questo."
"Eh,già,succede. Mi secca ammetterlo, ma credo che sarà la stesa cosa anche per
me.Gente come noi se la cava, Cacciatrice.non siamo così buoni per avere
trattamenti speciali, ma neanche così cattivi da essere eliminati facilmente."
"Può darsi, ma un giorno arriverà il momento."
"Vedremo. Intanto, viviamo."
Buffy annuì e entrambi si avviarono verso l'uscita del cimitero, prendendo poi
due strade diverse.
Solitudini,gente diversa che vive lo stesso sentimento...
A cosa porterà tutto questo?
Beh, questa è un'altra storia...
FINE