Titolo:
My Destiny, Our Destiny
Autore:
Kit
Disclaimer: i personaggi che appaiono qui sono di proprietà di J.Whedon e WB
e sono usati a mio piacimento senza scopo di lucro.
Rupert Giles camminava
nervosamente su e giù per la biblioteca,senza sapere da dove cominciare: tra
poco Buffy sarebbe stata là per l'allenamento quotidiano a suon di calci e pugni
e lui era appena stato informato che sua madre sarebbe stata felice di vederlo
alla festa danzante del paesino inglese in cui era nato e vissuto fino a quando
non aveva dovuto trasferirsi in quell'odioso collegio maschile a Londra per
diventare un perfetto Osservatore e dal quale era più volte fuggito,
guadagnandosi l'astio di suo padre e dei sonori schiaffoni. Ripensandoci sentiva
ancora le guance infuocate bruciargli mentre le lacrime gli scendevano giù e
giurava che non sarebbe mai stato un Osservatore in quella squallida stanzetta
di motel che allora divideva con Ethan Rayne, suo nemico-amico di vecchia data.Non
aveva voglia di affrontare ancora suo padre, nonostante fossero passati più di
vent'anni dall'ultima volta che lo aveva fatto, ma sua madre...era passato
troppo tempo e spesso aveva temuto che fosse morta di dolore, ma la sua voce
affettuosa per telefono aveva scongiurato il peggio e gli aveva messo addosso
una gran voglia di abbracciarla di nuovo.
Tap, tap, tap: le scarpe di Buffy producevano sempre un buffo suono sul
pavimento della biblioteca e facevano sempre indovinare a quale categoria
appartenessero e quel pomeriggio erano decisamente da ginnastica, l'ideale per
scalciare e saltare...
"Buongiorno, sig.Giles, quale nuova minaccia sta incombendo sul mondo ?Ha
un'espressione strana."
"No, nulla in particolare.Tu invece sembri abbastanza allegra.Buone notizie?"
"Ho preso 25 nell'esame di storia.Credo che lei sia l'unico uomo capace di farmi
entrare in testa le invasioni barbariche, anche se ho dovuto omettere la parte
sulla calata dei demoni guerrieri che lei aveva generosamente aggiunto.Dovremo
passare più notti insieme, noi due."
"Ne sono certo, my dear e le passeremo, ma non qui.In Inghilterra."
Buffy rimase sbalordita, senza afferrare bene il senso delle parole di lui.
"Vedi, si tratta di una... come dire, una specie di riunione di famiglia e si
può dire che tu rappresenti la mia famiglia, almeno nel nuovo mondo, perciò
sarei molto contento se...se accettassi di accompagnarmi là.Naturalmente ti
sottrarrei ai tuoi amici soltanto per qualche giorno, si capisce."
Buffy annuì, conscia del fatto che laggiù la sua forza non sarebbe valsa a
niente e che avrebbe senz'altro dovuto rileggere qualche regola di glalateo.Sicuramente
la famiglia di Giles era una sorta di Consiglio degli Osservatori in piccolo e
laddove non avesse potuto sfoggiare i muscoli doveva almeno saper usare il
cervello e ricordarsi che era una dolce signorina americana.Che vestito avrebbe
messo?Roba da pazzi, perché aveva accettato?D'un tratto si scosse e affrontò il
suo Osservatore. "In questo caso credo che dovrò andare di corsa a casa a
preparare qualcosa di sobrio da mettere." Disse scomparendo prima che Giles
potesse replicare qualcosa.
L'Inghilterra... chi avrebbe mai detto che un giorno sarebbe andata in
Europa?Doveva assolutamente chiedere consiglio a Willow sui vestiti da mettere
in valigia: non volve apparire più pazza e strana di quello che era indossando
qualcosa di sconveniente nel momento più importante della giornata o scambiare
l'adorato the inglese per infuso di ortiche...
L'indomani i due s'incontrarono all'aeroporto di Sunnydale per prendere l'unico
volo del giorno. Buffy indossava una gonna di media lunghezza, ben diversa dalle
solite minigonne che portava all'Università o fuori con Xander e Willow,con
sopra una camicetta bianca ed una giacca blu aviazione come la gonna. Il trucco
fatto ad arte rispecchiava una persona razionale ed equilibrata, affatto
abituata ai colori sgargianti che sembravano la moda di ogni gruppo punk, dando
a Giles l'impressione di non conoscere affatto la ragazza che gli stava seduta
al fianco.D'un tratto gli era sembrata una perfetta sconosciuta, forse perché
quel vestito la invecchiava leggermente o perché era troppo sobrio per un tipo
come lei...
"I ragazzi mi hanno consigliato di portare un ombrello."disse tanto per parlare
di qualcosa.
"Ottimo consiglio direi, nel mio paese piove molto spesso e quando non piove
tira un forte vento.Hai portato qualcosa di abbastanza pesante?"
Odiava quando si comportava da adulto responsabile: diavolo, non era una
bambina, sapeva cosa mettere in valigia, almeno!!Annuì senza precisare e
proseguì chiedendo informazioni sul programma della giornata.
"Decideremo lì per lì.Ci sono un sacco di cose che desidero mostrarti."
"Ad esempio?"
"Il paese. Vedi, sono nato a Londra, ma in realtà ho sempre vissuto in un
paesino nei pressi della città.Spero che lo troverai carino, anche se forse non
penserai la stessa cosa di mio padre.Lui è..."
Buffy gli sorrise , mettendogli un dito sulle labbra."Shhh, sarà una sorpresa.Ma
adesso...per favore, vorrei dormire un po'." disse passandogli la mano sotto il
braccio e appoggiando la testa alla sua spalla chiudendo gli occhi quasi subito.
A Casa...Sarebbe tornato a casa: non aveva avvisato nessuno della sua venuta
certa e soprattutto non aveva detto che avrebbe portato con sé una Cacciatrice,
ma era sicuro che Buffy sarebbe stata accolta bene ugualmente, o almeno lo
sperava...da ormai troppo tempo una Cacciatrice e il suo Osservatore non
mettevano piede a Carlsonville e certamente tutto il paese si sarebbe mobilitato
per questa cosa così straordinaria!Buffy era troppo carina per non essere notata
e il suo accento americano avrebbe fatto voltare la testa a qualunque abitante...Beh,
forse questa non era una cosa troppo buona, ma Giles decise di non preoccuparsi
e di gustarsi il panorama notturno assieme alla persona a cui teneva di più.
La Prescelta dormì per tutto il viaggio: il cambio di fuso orario aveva mandato
in tilt il suo organismo e perciò non si accorse minimamente di essere arrivata
nella vecchia Europa se non quando Giles la svegliò.
"Buffy?Svegliati, my dear, siamo quasi arrivati a destinazione."
La ragazza sbatté le palpebre, aggrappandosi al suo Osservatore per vedere
meglio dal finestrino."Nebbia."-disse con una smorfia.-"Dove siamo?"
"Appena fuori Londra. Dormivi profondamente e ho creduto meglio non svegliarti."
Buffy annuì."Cosa si vedeva dal finestrino dell'aereo?Willow desidera un
resoconto dettagliato e non posso dirle che non ho visto nulla."
"Ci penseremo dopo, adesso scendi." Disse mentre porgeva il denaro al tassista,
che gli dette il resto senza una parola, intanto che la giovane afferrava la sua
valigia e si guardava intorno, scorgendo un paesino a quasi un chilometro di
distanza da dove si trovavano e deducendo che il posto era quello.Bella cosa,
pensò tra sé, adesso qualcuno mi dica cosa ci faccio io qui con questo stupido
vestito da donna in carriera e una valigia di due quintali?!
Si sentiva inadeguata, vestita male e pettinata peggio, perciò sciolse i capelli
e gettò in borsa la grande forcina improvvisa-pettinature che le aveva prestato
Willow.Non voleva apparire scortese, ma sinceramente non capiva proprio perché
Giles avesse insistito così tanto per portarla in quel posto sperduto che aveva
l'aria di trovarsi mille miglia da Londra e dal mondo civilizzato...non si
sarebbe stupita se avesse trovato una festa d benvenuto con tanto di striscioni
da partita di football!
Giles le posò una mano sulla schiena, incoraggiandola a camminare per quella
stradina sterrata che minacciava di portarli a destinazione troppo presto.
"Mi spiace che non possiamo arrivare là in taxi, ma dall'ultima volta che sono
stato qui sono cambiate alcune cose e le auto non possono transitare nel paese.Se
vuoi posso darti una mano con la valigia."
"Non c'è problema, sono una rude Cacciatrice bisognosa di escursioni.Quanto alla
valigia, la pregherei di ricordarsi che la mia forza sovrumana mi consente di
portare un intero guardaroba inservibile senza gravi danni alla muscolatura."
"Scusami, forse avrei dovuto darti dei ragguagli sul tempo."
Buffy sorrise, rendendosi conto di non essere stata il massimo della
gentilezza."Stavo scherzando.Sono felice di essere qui e di sapere com'era prima
di indossare la sua armatura di tweed."
"Non c'è molto da dire, le cose più interessanti già le conosci e credo che mio
padre sarà felice di denigrare davanti ai tuoi occhi gli anni migliori della mia
vita."
La fine del sentiero arrivò prima che finissero di chiacchierare e Giles le
mostrò orgoglioso la sua casa e la cassetta delle lettere che lui stesso aveva
costruito quando aveva dieci anni, strappandole un 'wow' di ammirazione. Bussò
alla porta dell'abitazione e scambiò alcune parole in un'antica lingua con la
gentile signora che era venuta a d aprire, quando questa lo abbracciò
improvvisamente e Buffy capì che doveva essere la madre di Giles.
La donna guardò dietro le spalle del figlio, scorgendo un'esile figuretta
vestita di bianco e blu, con i capelli color del grano e gli occhi più belli che
avesse mai visto.Il lieve rossore sulle sue guance faceva presagire tutto
l'imbarazzo della ragazza e la signora decise di metterla a suo agio il più
presto possibile.
"Figliolo, hai dimenticato le buone maniere?E dire che alla tua età non si
dovrebbe."-disse in tono di rimprovero affettuoso, stavolta risultando
comprensibile-"non mi hai ancora presentato questa bella ragazza che ti
accompagna."
Giles chinò la testa come per chiedere scusa e portò davanti alla madre la
Prescelta."Lei è Buffy, mamma.E' la Cacciatrice che mi è stata affidata e..."
Prima che finisse di parlare la donna aveva già abbracciato la povera Buffy, che
se ne stava impalata e rigida come un blocco di ghiaccio senza sapere cosa dire.
"Mia cara, spero che il mio ragazzo si sia comportato bene con te."-Disse come
se parlasse alla sua futura nuora, il che fece diventare il viso di Buffy ancora
più rosso di quanto non fosse prima.-"In ogni caso, io sono Rose Giles.Puoi
chiamarmi semplicemente Rose,qui lo fanno tutti.Entra, prego, e accomodati.E tu,
Rupert, smetti di fare quell'espressione poco intelligente e aiutami a portare
dentro le valige, su!"
Buffy non poté trattenersi dal ridere, mentre Giles le lanciava un'occhiata
supplichevole e sua madre la spingeva dentro casa, dove il caminetto mostrava un
bel fuoco acceso. La signora la costrinse ad accettare del buon the caldo,
mentre suo figlio si sedette accanto a lei informandosi del suo stato d'animo.
"Credo che mia madre già ti adori."
"Lei invece mi detesta, vero?Mi spiace di aver riso,ma era veramente buffo."
"Grazie tante, sai sempre come migliorare la situazione, tu."detto questo
l'Osservatore lasciò perdere la conversazione, guardandosi in giro come per
cercare qualcosa.
"Dov'è papà?"chiese a sua madre affacciandosi dalla porta e lasciando Buffy
sprofondata nel divanetto accanto al fuoco.
"Oh, ci raggiungerà presto, non sa che sei qui e del resto neanche io ero certa
che saresti venuto, anche se in cuore mio ero sicura che prima o poi saresti
tornato. Oh,Buffy?Cara,spero che ti tratterrai abbastanza per insegnarti qualche
ricetta del paese, sono convinta che ti servirà."
"Mamma, mi duole ricordarti che lei è una cacciatrice, non un'apprendista cuoca
e non le serve a molto la cucina."
"Non essere sciocco, tesoro, ogni donna sogna di cucinare per l'uomo che ama e
sono pronta a scommettere che ha molti ammiratori."
"Se escludiamo i vampiri credo che non siano molto numerosi sign...ehm, Rose.La
ringrazio molto, comunque, anche se temo di non avere molta attitudine per la
cucina."
Già le sette... suo padre sarebbe tornato fra poco e...cosa gli avrebbe detto?E,
cosa più importante, cosa avrebbe detto di lui davanti a Buffy?Forse non era
stata un buona idea trascinarla fin là, ma a dire la verità la sua presenza lo
rassicurava ed era per questo motivo che aveva insistito tanto per portarla con
sé.La ragazza sembrava un granello di povere su un tappeto, tanto affondava nel
divano,ma aveva un buon alleato in sua madre e forse se la sarebbe cavata meglio
di lui. Che angoscia, perché quell'uomo sapeva mettergli addosso quel senso di
inquietudine ?Maledetto...
In quel momento Buffy si alzò e si offrì di aiutare Rose a preparare la tavola,
che ben presto risultò apparecchiata in modo eccellente dalle due donne. Rupert
Giles lanciava occhiate preoccupate alla porta e poi tornava a posare lo sguardo
su Buffy che scherzava con sua madre, quasi fosse davvero una di famiglia. Rose
Giles era la donna più gioviale che avesse mai conosciuto e la ragazza sembrava
felice della sua compagnia: proprio adesso Buffy le stava spiegando la fatica
che aveva dovuto fare per affrontare un mostro molto pericoloso e la donna
ascoltava con grande interesse, appassionandosi al racconto come se stesse
vedendo il più bel film d'azione.
D'un tratto si sentirono dei passi risuonare sul pavimento e Rose andò incontro
al marito che stava rientrando in casa , avvertendolo che c'erano degli ospiti
speciali e che a tavola sarebbero stati più numerosi.
"Ti prego di non agitarti troppo come tuo solito, tesoro."gli disse
appoggiandogli una mano sulla spalla
"Ospiti?Chi mai può...oh."la frase fu lasciata a mezzo non appena Edward Giles
entrò nel salottino: suo figlio, che non vedeva da vent'anni, si stava alzando
dal divano e la ragazza che era in sua compagnia faceva lo stesso abbozzando un
piccolo sorriso.
"Che sia dannato!"-bofonchiò l'uomo sotto due bei baffoni marrone rossiccio-"A
cosa devo il supremo onore della tua presenza qui?Cos'altro hai
combinato?"continuò in tono leggermente aspro.
Buffy fece scivolare istintivamente la sua mano in quella di Giles, stringendola
forte, mentre Rose interveniva prontamente, spiegando che il loro figlio era
tornato per fare una visita ai suoi vecchi genitori e per presentargli la
Cacciatrice che gli era stata affidata. A queste parole l'uomo si scusò della
sua irruenza, stringendo la mano libera della ragazza e guardando storto il suo
unico figlio.
"Lieto di conoscerti.Non vedo una Cacciatrice quasi da quanto non vedo questo
disgraziato."disse accennando al figliolo che sbiancò visibilmente, tenendo che
dicesse qualche cos'altro di poco lusinghiero nei suoi confronti.
Buffy represse la risata che già stava crescendole in gola e disse che era molto
contenta di conoscerlo.
"Lo assicuro che suo figlio è un ottimo Osservatore."aggiunse.
Per tutta risposta l'uomo lanciò un'occhiata alla mano della ragazza, ancora
stretta a quella dell'uomo appena elogiato e si avvicinò alla faccia del figlio
con aria minacciosa."Pusillanime.Eri quasi meglio prima."bisbigliò.
"Bene, dunque tu saresti una cacciatrice.Da dove vieni?"
"Da Los Angeles.Trasferita a Sunnydale perché laggiù non hanno apprezzato la mia
speciale abilità di distruggere gli edifici scolastici con dei vampiri
dentro."rispose la ragazza riacquistando un po' della sua originaria
spavalderia.
"Esaltante, io purtroppo sono troppo vecchio per certe cose e devo accontentarmi
della vita da consigliere comunale in questo paesino sperduto. "
"E' pronto in tavola!Se volete accomodarvi..."annunciò Rose portando un tavola
una zuppiera fumante piena di una crema di verdure molto delicata che era una
specialità della zona, come la padrona di casa tenne a precisare alla sua
ospite.
Mangiarono chiacchierando del più e del meno, fino a quando non giunsero alla
fine del pasto e la signora Giles suggerì al figlio di mostrare a Buffy il paese
di notte, con le sue caratteristiche luci e la veduta sulla città di Londra
illuminata a giorno
che si godeva dalla terrazza sulla piazza principale.
"...sempre se non sei troppo stanca."aggiunse.
"No, niente affatto.Credo che la pattuglia non mi mancherà, per stanotte."disse
sarcasticamente.
Salì nella stanza che le era stata assegnata, purtroppo da spartire con il
figliol prodigo per mancanza di spazio, e là si mise i suoi adorati jeans(che
alla fina aveva cacciato in valigia ben stipati) e una maglietta, più pratica
del vestito con cui era arrivata.
I due uscirono così di casa, per immergersi nelle bellezze del panorama notturno
e nelle viuzze di Carlsonville .Camminarono per un bel pezzo, scrutati dalle
persone a passeggio e salutati da qualche vecchio amico di Giles rimasto in
paese.
La splendida veduta della Londra by night che si godeva dalla piazza faceva
sembrare gli occhi di Buffy ancora più brillanti e meravigliosi e Giles si
scoprì ad osservarla mentre s'incantava davanti a quelle luci sfavillanti in
lontananza: la Prescelta s'immaginava che laggiù accadessero le cose più strane
e che la regina zampettasse tra le strade travestita da eroe nazionale tanto per
fare un giro tra il popolo, cosa che ovviamente Sua Maestà non si sognava
neanche lontanamente di pensare. L'Osservatore ammirava invece quel paesaggio a
lui così familiare, ripensando alle volte in cui aveva maledetto quella città
che lo aveva portato via dalla sua vita di bambino sognatore per gettarlo tra le
grinfie del Consiglio degli Osservatori e alle lacrime che aveva pianto proprio
in quella piazza quando aveva saputo la verità sul suo destino: adesso, in
compagnia di Buffy, quelle cose sembravano così lontane che quasi riusciva a
perdonare suo padre per avergli rubato la sua infanzia felice permettendogli di
incontrare la sua Cacciatrice quando ormai aveva perso ogni speranza sulla sua
vita presente e futura.
La Cacciatrice in questione si voltò verso di lui, chiedendo in quale direzione
si trovasse il famoso palazzo reale e lui rispose che era senz'altro la luce più
luminosa di tutte a rappresentare l'altisonante titolo della famiglia Windsor.
"E' uno spettacolo meraviglioso, specie per me che sono abituata ai cimiteri.E'
stato veramente gentile a portarmi qui."
"Sinceramente dubitavo che avresti accettato, ma sono felice che tu lo abbia
fatto.Sono convinto che tornerai a casa con molta più voglia di uccidere vampiri
dopo questi giorni di astinenza."
"Vedremo. Rientriamo?"chiese indicando la strada del ritorno, mentre lui annuiva
e si preparava al dietrofront.
Quella notte la Cacciatrice del ventesimo & ventunesimo secolo si addormentò
placidamente accanto al suo Osservatore, con cui doveva dividere la stanza,
cullata dal rumore del vento e senza rimpianto per la caccia ai vampiri che
aveva abbandonato per quei pochi giorni . Rupert Giles le accarezzava la testa,
controllando il suo respiro come se temesse il suo cessare da un momento
all'altro: Buffy non aveva che lui al mondo in quel momento e lui doveva
controllare scrupolosamente che tutto andasse bene, specie dopo la traumatica
morte di Joyce Summers.
Edward Giles, al piano di sotto, approfittava dall'assenza dell'ospite per
fumarsi in pace la pipa ed evitare i rimproveri della moglie, che la considerava
una pessima cosa da presentare davanti agli ospiti.
"Che ne pensi di quella ragazza, Rose?"
"Non la conosco abbastanza per pensarne qualcosa, caro, comunque credo che sia
un'ottima ragazza.Perché me lo chiedi?"
"Ho come l'impressione che Rupert le sia affezionato un po' troppo a lei e tu
sai quanto me che le Cacciatrici hanno vita breve: per lui sarebbe un dolore
molto grande."
"Perché dici questo?A me non sembra che Buffy abbia voglia di morire, caro."
***
La luce del mattino filtrava allegramente dalla finestra della camera in cui
Cacciatrice e Osservatore dormivano, disegnando sul muro le ombre dei mobili e
scaldando piacevolmente la guancia di Buffy, rannicchiata accanto a Giles e
abbarbicata a mo' di koala alla sua camicia del pigiama. La Prescelta sbatté le
palpebre mettendo a fuoco la stanza e rammentandosi che si trovava in
Inghilterra sotto un sole squisitamente europeo e quasi più caldo di quello
americano.
>suggestioni da turista...< pensò tra sé.
L'uomo stava ancora dormendo, con un'espressione soddisfatta dipinta sul volto
che portò Buffy a chiedersi cosa mai stesse sognando di tanto piacevole mentre
era occupata a stiracchiarsi ben bene. La Cacciatrice dette uno sguardo in giro
e notò che sul comodino c'era una foto di due ragazzi che facevano finta di
picchiarsi, anche se si vedeva bene che erano in posa per la foto e
indubbiamente uno dei due doveva essere Giles: probabilmente era quello di
destra, perché l'altro aveva un'espressione troppo cattiva per essere Giles...Che
carini, però...
Spostò lo sguardo dalla foto al dormiente in posizione supina,appoggiando una
mano sul suo petto che si alzava e si abbassava in accordo con la
respirazione:Giles sembrava molto più giovane di quanto non fosse realmente, con
i capello scompigliati e senza gli occhiali che gli conferivano quell'aria così
intellettuale che era apparsa tanto bizzarra a Buffy fin dal primo giorno che si
erano conosciuti.La ragazza gli passò l'indice sul viso, disegnando il contorno
delle sue labbra e proseguendo giocosamente giù per il mento fino al collo
mentre Giles emetteva un sordo mormorio e la cacciava via come fosse una zanzara
che gli faceva il solletico; Buffy smise di torturarlo e si riaccucciò nella sua
posizione originaria, aspettando pazientemente che si svegliasse e cercando
d'indovinare chi fosse l'altro ragazzo nella foto, riassopendosi pian piano.
Poco dopo l'Osservatore abbandonò la posizione che aveva adottato e si girò
verso la sua Cacciatrice,aprendo gli occhi e trovandosela sorprendentemente
vicina e raccolta in posizione fetale, con gli occhi chiusi e la guancia premuta
contro il suo petto: era molto bella e sembrava talmente indifesa ad un casuale
spettatore che pochi avrebbero potuto indovinare che avesse lottato e vinto
numerose creature delle tenebre con la sua sola forza. L'Osservatore le
accarezzò delicatamente i capelli, ammirando le sue palpebre che si muovevano
leggermente mentre vi passava sopra la mano e la bocca di lei leggermente
deformata dal suo stare appoggiata a lui, continuando fino a che non la destò
completamente.
Buffy alzò la testa per guardarlo e gli disse semplicemente <<buongiorno>> senza
muovere un solo muscolo.
"Buongiorno, my dear. Spero che questo letto non sia stato troppo scomodo.Non
ricordavo che la mia casa fosse così carente di spazio.Evidentemente la mia
mente aveva liberato un posto sopprimendo mio padre prima del tempo.Uno
spiacevole e meschino errore di calcolo, se mi consenti."
La Cacciatrice sorrise."Non importa.Non m'importa un accidente dei suoi calcoli,
ho dormito benissimo.Piuttosto,come mai c'è il sole?Credevo che le piogge
fossero abbondanti quaggiù."
"Non sempre, ci sono rari giorni di sole e sembra che la tua presenza li
favorisca."
Meraviglioso complimento. Complimento?Da quando?Perché?Boh.Buffy non capiva, ma
apprezzava molto e desiderava restare finché l'idillio sarebbe durato: si era
scoperta molto sensibile ai complimenti, ultimamente.
La casa era in silenzio, probabilmente dormivano ancora tutti o tutti erano già
usciti di casa. Rupert Giles dette un'occhiata all'orologio, accorgendosi che
erano soltanto le sette e pentendosi di aver sollecitato la sua Cacciatrice
perché si svegliasse: sua madre doveva essere ancora a letto e suo padre
probabilmente stava seguendo la stessa sorte e un po' gli dispiaceva creare
problemi svegliando tutti prima che lo facessero da soli.
Buffy lo guardava, ispezionando attentamente ogni centimetro del suo viso e
scoprendo che una lieve ombreggiatura di barba stava ricrescendo a dispetto del
minuzioso lavoro del rasoio: passò una mano sul viso di lui, assaporando la
sensazione leggermente urticante che gli dava.
"Buca."Bisbigliò lei a mezza voce senza distogliere la mano.
Giles le prese quella stessa mano leggermente, togliendosela dal viso e
portandosela alla bocca."Sono spiacente.Quanto corre tra me ed un porcospino?"
"abbastanza, direi, dal momento che i porcospini non portano gli occhiali."
"Mi meraviglia che tu creda una cosa del genere dopo aver affrontato ogni sorta
di strane creature sulla Bocca dell'Inferno!Ebbene,sappi ti sbagli, ne conosco
uno con gli occhiali da molto tempo,da quando lo ho sorpreso mentre leggeva
avidamente uno dei miei libri e..."
Buffy socchiuse sensualmente le palpebre, per poi riaprirle subito
dopo."Bugiardo, non esistono porcospini con gli occhiali, neanche uno.Le sembra
onesto prendere in giro una libera cittadina americana con queste banalità?A
Sunnydale sembrava più serio, l'aria di casa le fa male. "
Giles sorrise, afferrandola per un polso e tirandola bruscamente giù dal letto.
"Seguimi e ti dimostrerò che ti sbagli, miss libera-cittadina-americana."
La fece correre per il corridoio a piedi nudi, dimenticandosi degli altri che
dormivano e recuperando quell'entusiasmo che aveva caratterizzato i primi dieci
anni trascorsi in quella casa, forzandola ad entrare attraverso una porta che la
ragazza non aveva mai visto prima, la quale immetteva in una biblioteca molto
grande che occupava tutte e quattro le pareti. La Prescelta si guardava intorno
meravigliata da una grande quantità di libri, impensabile anche per Giles.
"Adesso guarda attentamente sul tavolo"- disse indicandone uno grande proprio al
centro della stanza, dove s'intravedeva qualcosa di piccolo venire verso di
loro.-"e prova a dire che non è vero."
La piccola sagoma si avvicinava sempre di più e Buffy si stropicciò gli occhi
più volte prima di ammettere che quello che vedeva era proprio un grasso
porcospino occhialuto che trotterellava felice nella sua direzione, senza notare
la mano di Giles sotto il ripiano del tavolo.
"Salve."-disse l'animaletto.-"E così ne hai portata un'altra.A quanto vedo sono
ancora la migliore scusa per attaccare bottone con le belle ragazze!Sai,lui non
si cura di ciò che penso io, mi sfrutta senza chiedere il permesso.Dovrebbe
almeno pagarmi i diritti di apparizione, ti pare?"
Buffy annuì, incapace di dire altro.
"Ecco, vedi come si fa a stupire qualcuno?"-continuò il porcospino-"Sei una
frana con le donne, il vero leader sono io, ammettilo Rupert."
"Hai ragione su tutta la linea." disse in tono serio l'Osservatore.
Buffy guardava stranita il porcospino e poi la faccia di Giles, senza capirci
molto.
"Come ti chiami?"chiese l'animaletto.
"Buffy."
"Oh, Buffy.Bello, mi piace.che ne pensi di me?Mi trovi carino?"disse
pavoneggiandosi e mostrando il suo profilo migliore.
La Prescelta annuì ancora, chiedendosi come quell'esserino straordinario potesse
parlare.
"Perfetto, mio caro, non hai speranze: ho fatto colpo."-ghignò il porcospino,
mentre Giles sorrideva nel vedere la faccia stupita della sua pupilla.-"Che ne
dici di darmi un bacetto, bambola?Voglio farlo morire d'invidia ."continuò lui.
"Sei sempre il solito, mi fai fare solo figuracce, vergognati." rimproverò
l'Osservatore.
Buffy sorrise, guardando maliziosamente l'uomo e posando la bocca sulla punta
del naso dell'animale.
"Wooow, adesso posso morire felice!"disse questo,sciancandosi completamente e
spiaccicando il ventre sul ripiano del mobile, portando Buffy a scoprirlo
stranamente flaccido e privo di vita nel tentativo di staccarlo dal tavolo e
soccorrerlo.
"non credevo che potessero avere infarti anche loro.Si riprenderà?"chiese
lievemente preoccupata.
"Si, se muovi le dita sotto il tavolo, esattamente in questa mia stessa
maniera..."rispose facendole scoprire il trucco dei piccoli tasselli mobili che
facevano muovere le zampette dal presunto animale magico.
Buffy si voltò verso di lui leggermente adirata."E io che credevo...Imbroglione!!
Mi ha preso in giro dall'inizio alla fine, non glielo perdonerò mai!"
Rupert Giles rise forte, fingendo di non accorgersi di quanto lei si era offesa.
La Prescelta si allontanò da lui di qualche passo, puntando il soffitto per
vedere se c'erano libri pure là e poi si avvicinò ad uno scaffale scoprendo
trattati sui demoni, storie di vampiri del XVII secolo e studi sull'universo,
sulle fasi lunari e un vecchio libro della Divina commedia di Dante Alighieri ,
tizio praticamente quasi ignorato dai suoi programmi scolastici e scambiato
inizialmente per un inquisitore italiano un po' visionario.
Buffy si voltò a guardare di nuovo il suo Osservatore, ricordandosi solo in quel
momento che era in camicia da notte, sola in una stanza con un uomo altrettanto
impresentabile che l'aveva imbrogliata come e quanto più poteva raccontandole un
sacco di frottole su improbabili porcospini con gli occhiali: stentava a credere
di essere davvero in una situazione del genere e che quello fosse davvero il suo
Osservatore, di solito molto compito e rispettoso fino alla nausea.Roba da
matti!
Il bibliotecario della scuola di Sunnydale ammirava la sua Cacciatrice,vedendo
che gli anni l'avevano resa ancora più bella di quanto non fosse quando
frequentava il liceo, ancora sgraziata e troppo comune per essere veramente
notata in mezzo a tante ragazze americane che seguivano la stessa moda con
altrettanto accanimento ma non combattevano vampiri come lei; tuttavia non era
questo a renderla unica ai suoi occhi, né l'essere fiero di aver tirato su un
buon soldato, quanto la nascita di un piccolo sentimento che egli aveva a lungo
cercato di reprimere e che andava ben al di là della semplice tenerezza per la
sua pupilla.
Mentre tutti questi pensieri più o meno leciti si affacciavano alla sua mente,
si udì il leggero passo di sua madre e lui parve trasalire, riportato
bruscamente alla realtà e preoccupato che l'anziana signora non li trovasse là
così impresentabili e con l'aria di quelli che avevano combinato qualcosa di
poco chiaro: andare di corsa in camera sarebbe sembrato ancora più sospetto e
non gli andava che fossero rammentate le tante cose poco tollerate nella casa
paterna ad uno della sua veneranda età.
Rose Giles entrò nella biblioteca, avendo notato la porta aperta e
sorprendendosi di trovarvi il figlio e Buffy.
"Oh,Rupert!Cielo, caro, cosa...."non finì la frase, vedendo che anche la sua
ospite era nelle medesime condizioni e che il suo look non aveva niente da
invidiare a quello di suo figlio.
Buffy lanciò uno sguardo a Giles: doveva davvero dirgli che aveva dato del
porcospino al suo Osservatore?Naah, brutto affare, non si dice ad una madre che
suo figlio buca come un porcospino, specie se quella madre stravede per lui,
barba compresa.
"Colpa mia, Rose.Non avevo mai visto tanti libri tutti assieme e non ho
resistito alla tentazione di dare un'occhiata.Suo figlio era appunto venuto qui
per ricordarmi dove era finita la mia educazione e tornare a letto come una
brava ragazza, ma a quanto pare ho svegliato tutti.Sono mortificata."
La padrona di casa scosse la testa, dicendo che non doveva preoccuparsi,che non
era poi così grave essere un po' curiosi e che tanto lei doveva alzarsi presto
per andare a trovare un'amica a cui aveva promesso una visita e, anzi, sarebbe
uscita subito per passare anche dal fruttivendolo: si sa che di mattina presto
ci sono le cose migliori in tutti i negozi...
Quando fu uscita Giles si meravigliò della facilità con cui la ragazza aveva
ingannato la madre dandole a bere un sacco di frottole, salvandolo però da una
sicura e mortificante ramanzina.
"Ho avuto un ottimo maestro a quel che sembra." disse con una punta di
cattiveria quando lui le espresse la sua meraviglia.
"Immagino che dopo quello che hai detto niente mi dispensi dallo sculacciarti
come si deve, non è vero?"
"Un gentiluomo non alzerebbe mai un dito su una ragazza indifesa e sinceramente
contavo su questo fin da quando sua madre è entrata qui: ero certa che non
avrebbe mai potuto contraddirmi in nessun modo, specie dopo avermi imbrogliato
per primo."rispose sorridendo, stavolta maliziosamente .
Ragionamento che tornava alla perfezione, non si poteva dir nulla: le donne!E
pensare che vent'anni fa non avrebbe tollerato che una stupida qualunque
parlasse così allo Squartatore, ma lei...lei non era una cretina , no, era la
sua Cacciatrice e qualunque cosa gli avesse detto avrebbe fatto pendere sempre
l'ago della bilancia in suo favore.
"Hai vinto e hai messo ko il mio povero amico. Adesso direi proprio che non ho
più nulla da insegnarti, posso morire felice!" esclamò, imitando la voce del
porcospino e suscitando l'ilarità della Prescelta.
Buffy continuò ancora a ridere, mentre lui fingeva di accasciarsi sul tavolo
nella stessa posa dell'animaletto."No, non può!Le proibisco di morire in questo
modo sciocco!No, no."disse lei pestando i piedi per terra e fingendo
d'arrabbiarsi sul serio, mentre ancora rideva sotto sotto.
Giles si rialzò dal ripiano,approfittando della vicinanza di lei che lo scuoteva
e l'afferrò per la vita,stringendola saldamente a sé e sentendo il suo corpo
aderire quasi perfettamente al suo petto."Continui a ridere, mascalzona! Ignori
forse che in un sol colpo,io pure, come lui, potrei morire per tua
mano!"recitava pomposo, abbandonata ormai ogni residua forma di serietà e
ritornato improvvisamente il burlone scavezzacollo dei begli anni passati.
Buffy non si tratteneva più: adesso rideva come non mai e la sua risata
argentina si diffondeva in tutta la casa rimbombando nella biblioteca silenziosa
e risuonando un po' dappertutto ora che Rose se n'era andata.
Risa. Le risa gioiose di una giovane donna provenienti dal piano di sotto
svegliarono il padre di Giles, riportando la sua mente agli anni in cui suo
figlio era piccolo e la sua casa era rallegrata dal suono di voci molto simili a
quella che si sentiva dabbasso: scese dal letto e andò a vedere cosa stava
succedendo, scoprendo suo figlio insolitamente allegro, abbracciato alla ragazza
che gli aveva presentato la sera prima, anche lei che rideva a crepapelle al di
sopra della sua spalla.
Non aveva mai più visto suo figlio in quel modo da quando, venti o trenta anni
prima, gli aveva comunicato il suo destino e la bocca gli si piegò all'insù
facendogli scoprire i denti mentre si accorgeva che quello stesso destino gli
aveva riportato il sorriso sparito tanto tempo fa. Non capiva, non sapeva perché
quei due matti ridessero così alle otto di mattina e perché, con il fresco che
c'era, se ne stessero lì nella stanza più fredda della casa , ma era contento
che succedesse qualcosa di nuovo, che il suo Rupert fosse tornato a casa. Bello,
sì bello, se fossero rimasti ancora un po'-pensò-se non fossero ripartiti mai
più: in quel momento però un'altra immagine si sovrappose a quella che stava
vedendo e una dolorosa memoria riaffiorò nella sua mente.
"Ora basta o suo padre mi caccerà di casa e avrà anche ragione, un'ottima
ragione per farlo: sto facendo un sacco di baccano e permetto a suo figlio di
disonorare l'onorata casata degli Osservatori tenendo una signorina svergognata
e in camicia da notte tra le braccia...certamente mi odierà e sarò costretta a
tornare in America a piedi per penitenza.Su, mi lasci" sentenziò asciugandosi le
lacrime dagli occhi ,ma continuando a ridere.Pensandoci bene, una cosa del
genere a Sunnydale non sarebbe mai successa, là tutti e due occupavano delle
posizioni ben definite, ma qui in Inghilterra...l'Inghilterra le sembrava strana
e così tutti gli inglesi e quasi non riconosceva più Giles.
Lui non dava segno di volerla lasciar andare, avvicinandosi invece al suo viso e
baciandole una guancia con tenerezza."Non ho alcuna intenzione di lasciarti
andare, ammazzavampiri."
"Ma se...se ci trovano ancora qui cosa penseranno?"
"Che sto mettendo alla prova la madre dei miei figli."
Edward Giles rimase in ascolto, nel caso la situazione fosse precipitata.
"Che vuol dire?"chiese lei,come se non avesse capito bene.
"Che io ti..."Ma si fermò, scorgendo suo padre dietro la porta e ripensando a
quando, moltissimo tempo prima, lo aveva beccato a fare una dichiarazione ad una
ragazza che tempo dopo aveva perso la vita, massacrata dai vampiri.
Guardò Buffy e improvvisamente s'intristì."No, niente."continuò deponendola a
terra e allontanandosi da lei."Per favore, torna in camera , adesso."
La Cacciatrice non ci capì niente, ma ubbidì.
Elaine...Era stato molto tempo fa,tanto che credeva di averlo scordato: la bella
Elaine, la cacciatrice che suo padre aveva allenato con tanta pazienza come se
fosse una dei suoi figli...i vampiri l'avevano massacrata e lei non era stata in
grado di difendersi al meglio perché era incinta...già, aveva tentato con tutte
le sue forze di proteggere il loro figlio nella speranza di poter portare a
termine il progetto iniziato in quella stessa biblioteca assieme a Rupert,
l'uomo che aveva detto di amarla profondamente e di voler dividere la sua intera
esistenza con lei...poi erano successe molte cose,era stato mandato a Londra in
quel college privato e poi aveva conosciuto Ethan e ne aveva combinate talmente
tante che aveva finito per scordarsi di lei.
No, Buffy non avrebbe fatto quella fine, avrebbe vissuto la sua vita in pace
senza che lui interferisse più di tanto...
Il tempo passò in fretta e finalmente giunse il giorno della festa di paese,
dove Giles avrebbe scortato la sua deliziosa accompagnatrice il giorno prima
della partenza per l'America.
I preparativi per la festa del paese misero l'intera popolazione in fermento e
altrettanta influenza ebbero su Buffy, che passò l'intero pomeriggio a scegliere
il vestito da mettere, il trucco e le scarpe più adatti.Giles aiutò gli altri
uomini di Carlsonville a issare gli striscioni e le decorazioni arrampicato su
una scala, abilità che il suo lavoro di bibliotecario gli aveva conferito con
gran sollievo dei più bassi e di chi soffriva di vertigini.
Buffy era rimasta in casa con la madre di Giles, contenta di potersi occupare di
una ragazza dal momento che aveva sempre desiderato avere una figlia femmina,
anche se poi era stata contenta lo stesso quando era nato Rupert.
"Allora, cara, hai deciso cosa mettere per la festa?"chiese bussando
educatamente alla porta della stanza.
Silenzio.
Rose capì che qualcosa non andava quando scorse la sua ospite con un'espressione
tristissima che guardava la valigia.
"Immagino che nessuno di questi vada bene per una festa di paese..."borbottò
sparpagliando sul letto i pochi vestiti che aveva portato per quella
vacanza-lampo.
La signora Giles capì e le si inginocchiò accanto."Forse un modo c'è.Posso
prestarti io qualcosa di adatto,che mi renderai con comodo.Vieni con me."
Buffy scosse energicamente la testa."Non posso accettare, troppo disturbo."
La donna sorrise."Nessun disturbo, piccina."disse circondandole maternamente le
spalle con un braccio."Ti svelo un segreto: ho sempre sognato un'occasione come
questa, ma sfortunatamente il buon Dio non mi ha dato altri figli oltre a Rupert
e avrei tanto desiderato una figlia femmina...Mi farebbe davvero piacere se
accettassi. Certo, non saranno cose all'ultima moda, ma...ma credo che indosso a
te saranno perfetti ugualmente.Vuoi provare?"
Stavolta la ragazza annuì."Va bene.ma solo perché insiste."
"Ma si capisce."
La prese con sé e sparirono nella grande stanza dei genitori di Giles.
Era una camera abbastanza grande con un alto armadio a muro.Rose scelse con cura
e alla fine tirò fuori un vestito bianco che arrivava a Buffy fino alle
caviglie,scollato quanto bastava per non mettere in imbarazzo nessuno e
abbastanza per far sì che la guardassero.
"Oh, è veramente carino."disse Buffy.
Rupert Giles rientrò in casa giusto in tempo per cambiarsi d'abito e dopo che lo
ebbe fatto si chiese dove mai fosse Buffy,vedendo tutti i vestiti di lei ancora
sparpagliati sul letto.
Uscendo, notò che la stanza dei suoi genitori era ermeticamente chiusa.
Si avvicinò alla porta e sentì il riso di sua madre, accompagnato dalla voce di
Buffy .
Poi vide suo padre aggirarsi per il corridoio come un leone in gabbia.
"Cosa sta succedendo lì dentro?"chiese.
"Ah, Rupert,sei qui.Non lo so.Sono due ore che stanno chiuse là dentro!Vorrei
proprio sapere!!"borbottò accigliato Edward.
Giles guardò suo padre: gli anni non lo avevano cambiato,pensava, era sempre il
solito brontolone a cui non andava mai bene niente.
"Loro chi?Di chi stai parlando, papà?"
"Di tua madre e...d-di quella tua...insomma,la Cacciatrice."
L'Osservatore più giovane guardò il più anziano con occhio indagatore."Temo di
non aver ben capito il tuo discorso, papà."
L'altro lo guardò di traverso e annuì."Sì, che hai capito, hai capito benissimo
di cosa sto parlando.Non fingere con me, figliolo."
"Non ho mai finto con te,mi sembra, ti ho sempre detto tutto quello che
pensavo.E generalmente non ti stava bene.E' per questo che non ci siamo parlati
da vent'anni se ti sfugge."
"Non credi che sia giunto il momento di chiarirsi?"
"Non ho niente da chiarire con te, papà.Conosci da sempre la mia opinione e..."
Il vecchio genitore guardò in faccia il figlio e sembrò abbandonare per un
attimo il suo cipiglio."...e non è cambiato nulla da allora?non c'è stato...diciamo,
* niente* che l'ha fatta cambiare?"chiese,come se sperasse in chissà cosa.
Rupert Giles non rispose: la sua attenzione era stata attirata da qualcos'altro.
La porta della stanza si era finalmente aperta, rivelando le due donne che lui
più amava, nel pieno della loro bellezza.
Nonostante la differenza di età si poteva notare la stessa dolcezza e il fatto
che questa piacevole caratteristica spiccasse anche in una ragazza americana non
poteva che meravigliare il vecchio Osservatore brontolone e compiacere il figlio
ribelle che aveva allevato.
"Buffy!"esclamò lui senza aggiungere altro, prendendole le mani e facendole fare
un volteggio, ammirando la sua Cacciatrice come se fosse un fiore raro: aveva un
vestitino bianco con un ricamo di fiori di erica e i capelli sciolti sulle
spalle.
Edward non aveva mai visto il viso di suo figlio così luminoso, neanche quando
aveva visto Elaine per la prima volta.
Guardò sua moglie e comprese di avere avuto torto su molte cose, ma non sul
fatto di aver costretto il suo ragazzo a diventare un Osservatore.
"Rupert, credevo che alla tua età avessi imparato ad annodare la
cravatta!"rimproverò bonariamente Rose.
Buffy rise,accorgendosi solo allora che il suo osservatore aveva un nastro
penzoloni dal collo.
"No, così è molto trandy."gli disse sempre ridendo, sfilandogliela dal collo e
lasciandolo solo con la camicia e i pantaloni.
I due genitori si avviarono giù per la scala dicendo che dovevano guardare se il
gas era chiuso prima di andar via, ma quei due ormai non li ascoltavano più.
"tu trovi?"chiese lui mettendosi in posa.
"Sì. E lei come mi trova?"
"Incantevole."
Buffy gli sorrise."Merito di sua madre.E' una donna eccezionale."
"Già.Vogliamo andare?"
***
La festa era in piazza e tutti ballavano. Era indubbiamente l'evento più
movimentato dell'anno e per questo tutti lo aspettavano con impazienza.Durante
il tragitto, che fecero a piedi, Buffy fu oggetto di sguardi ammirati e di
taciti apprezzamenti.
In un piccolo paesino le voci girano e tutti si chiedevano chi fosse 'la bella
straniera' al fianco del figliol prodigo del funzionario del comune.
La danza caratteristica del paese era un allegro zompettio denominato
zumpadumpappà che era appunto costituito da una serie di saltelli idioti a suon
di musica e non ricordava affatto i cosiddetti tipici balli come il walzer .
"Vuoi ballare?"le chiese Giles notando che la sua ospite guardava con invidia i
piedi in movimenti dei partecipanti.
"Se pensa che io ne sia in grado..."
"Ad essere sinceri sono un pessimo ballerino,quindi suppongo che prenderanno in
giro me piuttosto che rifarsela con una bella ragazza."
Buffy accettò: dopo tutto era l'ultima sera nella pazza Inghilterra!
Ballarono per molto tempo,allegramente trasportati dalla musica, poi Giles
decise di farle visitare un ultimo posto,appena fuori dalle luci della festa.
"C'è ancora una cosa che non ti ho mostrato.Vieni con me?"le disse prendendola
per mano.
La ragazza annuì e sparirono tra la folla, camminando nell'oscurità fin quando
non raggiunsero una radura dalla quale era possibile vedere alcune costellazioni
che Giles era solito andare a vedere quando era bambino.
Le spiegò che una volta suo padre lo aveva portato lì e lì era iniziato un lungo
discorso sulle stelle, sui pianeti,sulle rivoluzioni e sull'astronomia e poi si
era finiti a parlare della luna e dei lupi mannari.
"Emozionante.Immagino che a quel punto lo abbia disconosciuto."
"Quasi.Ad essere sinceri allora non m'importava di quelle cose, per me erano
solo stelle.Avevo solo 10 anni."
"Perché non fate pace una volta per tutte?Sono sicura che andrebbe bene."
"Oh, no, non andrebbe bene.Io non gli sono mai andato bene.Non gli piacciono i
piloti e così, ecco qua, adesso non sono un top gun."
"Meno male.Pensi se si spiaccicava..."
Giles le gettò un'occhiataccia.
"Pensi un po',adesso avrebbe una ridicola uniforme dell'esercito e la
manderebbero a combattere contro i terroristi.Non sarebbe stata una gran bella
scelta.Senza contare che non sarebbe qui."
"Magari la tua vita sarebbe stato migliore se non ci fossimo incontrati."
"Non sarebbe stata la stessa, questo sì, ma non migliore.Forse sarei diventata
come Faith o anche peggio e sicuramente se mi avessero mandato uno come il suo
amico Quentin gli avrei tirato un pugno e lo avrei rispedito a casa in barella."
L'uomo rise di gusto."Non ne dubito, povero Quentin."
"Povero?MA dove!!"rise anche Buffy.
Camminarono un po' di nuovo in direzione della festa."Come ti è sembrato il
vecchio mondo?"
"Stupefacente.Ma non è l'unica cosa che mi ha fatto questo effetto se devo dire
la verità."
"Davvero?"-chiese stupito lui-"e cos'atro, allora?"
Buffy lo guardò con occhioni scintillanti, in cui cominciavano a riflettersi le
luci del villaggio."Lei."
Giles la guardò, senza sapere cosa dire.
Buffy si avvicinò e lo baciò su una guancia."Senza dubbio è la cosa più
stupefacente che abbia incontrato in tutta la mia vita."
Sorrise, stringendola a sé e baciandole la punta del naso."Comincio a credere
che mio padre avesse ragione.Niente male, il mio destino."
"Questo significa che ha davvero intenzione di passare il resto della sua vita
con me?"chiese con un'espressione furbetta la ragazza.
"Ma si capisce."-poi ci pensò su-"Non basterebbe una vita per uccidere tutti i
vampiri della Bocca dell'Inferno."aggiunse.
"Mi spieghi una cosa,ora.Perché era più poetico quando eravamo in biblioteca in
camicia da notte?"
"Forse perché stavo per chiederti di sposarmi e ora ho cambiato discorso
apposta."
"Ah, ecco.E perché lo ha fatto?"
"Perché nessun gentiluomo chiederebbe una cosa del genere ad una ragazza che ha
tutta la vita davanti mentre lui è a più di metà del percorso."
"Capisco.Quindi se n'è fregato della mia risposta."
"In parole povere direi di sì."
"Avrebbe dovuto darmi il tempo di rispondere, invece."
"Preferisco di no.Siamo già abbastanza nei guai per aggiungerne un altro."
"Allora li risolva.Risolva i suoi guai personali mentre io tengo a bada i
vampiri, ma si ricordi che potrebbe anche morire domani e io non posso aspettare
in eterno."
"Quello era un sì?"
"No, era un vaffanculo."
"Oh,molto poetico, non c'è che dire.Adesso spiegami unna cosa.Perché suonava più
poetico quando eravamo in biblioteca in camicia da notte?"
"Forse perché avrei anche potuto dirle di sì e adesso l'ho mandata al diavolo."
"Ah, ecco.Dai, sbrighiamoci, domani si riparte.I vampiri ci aspettano."
"Il destino, direi."
"Il NOSTRO destino."
"Nostro?E chi lo dice?"chiese Buffy gettandogli un'occhiataccia scocciata.
"Il Consiglio degli Osservatori, ovviamente."
"Ah, allora..."
Fine