Titolo:
L'inizio di tutto


Autore:
Kit

L'angolino dell'autore:
Diciamoci la verità: ormai sappiamo tutto su come Angel è diventato quello che è,su come Buffy abbia vissuto un'infanzia triste e una vita non proprio al massimo della felicità, anche se con qualche momento piacevole qua e là, ma...chi ci dice che qualcuno non stesse plasmando il suo futuro e quello di altre persone, la cui presenza sarebbe stata fondamentale affinché antichissime profezie si compissero?Se la pensate così anche voi e non ci dormite la notte, allora leggete la storia che segue, un antefatto degli antefatti che vi terrà svegli la notte pensando a come mi sia potuta venire in mente una caz...ehm, una cosa simile.
Premettendo che i personaggi non sono di mia proprietà (a parte McPherson) e che il loro uso non mi arricchirà di un centesimo di euro, non mi resta che svelarvi...

L'inizio di tutto

Il consiglio degli Osservatori,una società segreta i cui membri erano stati chiamati ad assolvere il gravoso compito di controllare la forza di un singolo e manipolarla affinché liberi dal male il mondo intero...Un angelo splendente aveva inciso con la sua spada di luce i nomi di coloro che sono destinati per questa missione e ha scelto Londra e la discrezione degli inglesi tra tutti i popoli creati da perché tutto questo avvenisse.
C'era un tempo in cui il male camminava sulla terra e il caos dominava l'intero pianeta, quando il primo uomo fu creato a immagine e somiglianza del creatore perché mettesse fine al caos e ordinasse giustamente tutte le creature sotto la guida del Creatore stesso...ma il Male, il Primo male , quello stesso che aveva fuorviato Lucifero era molto forte e così fu deciso che il sacrificio di Uno fosse ripetuto all'infinito finché questo male non veniva estirpato. Gli uomini avevano avuto la salvezza grazie all'Agnello Sacrificale, ma ora quella salvezza andava protetta dalla corruzione del male, per evitare che i demoni prendessero di nuovo possesso del mondo...
Fu così che il sommo Bene e il Sommo Male vennero ad un accordo: la lotta sarebbe continuata ad armi pari senza sacrificare inutili vite, ma solo selezionando un prescelto che avrebbe continuato di epoca in epoca l'eterna lotta , un campione scelto dalle due fazioni che avrebbe rappresentato la giustizia...
Ma si sa che i demoni non giocano mai le partite secondo le regole e che la persona selezionata sarebbe stata bersaglio di molte trappole, prove e tradimenti, perché del resto il Male vuole la sua parte di divertimento in tutte le cose...
In ogni caso il patto fu sancito e da allora...

IN OGNI GENERAZIONE NASCE UNA CACCIATRICE, COLEI CHE SOLA CON L'AIUTO DELLA SUA FORZA,DELLA SUA ASTUZIA E IL SUO CORAGGIO è CAPACE DI OPPORSI ALLE FORZE DEL MALE...

Londra, 1980.
Il Consiglio degli Osservatori si trovava riunito per celebrare la nascita di una delle più abili Cacciatrici del secolo e il vecchio Adam McPherson non voleva per niente al mondo mancare a questo evento: la neonata era una vera meraviglia e la palla di vetro era decisamente troppo piccola per rendere giustizia alla bellezza di quel piccolo prodigio.
Dopo anni e anni di ricerche, era finalmente venuta al mondo colei che sola, dopo tante, sarebbe riuscita a riportare la missione al giusto equilibrio. Come?Come avrebbe fatto quell'esserino tanto minuto ad apportare sì grandi cambiamenti?Semplice, stravolgendo tutte le regole!L'anziano capo del Consiglio sapeva come sarebbero andate le cose e sapeva anche che qualcuno dei suoi collaboratori non sarebbe stato d'accordo con tutto quello che sarebbe dovuto accadere, ma c'era bisogno di una ventata di novità all'interno del sistema...
Sorrise scrutando ancora quel ridicolo aggeggio da stregone e meditando di comprare un nuovo scruta-mondo con sistema a fibre ottiche, pensando a quale sarebbe stato il futuro di una altro giovane scapestrato che sembrava fare a pugni con le regole quasi quanto la Cacciatrice che gli sarebbe stata affidata avrebbe fatto con i demoni.
"Edward, come vanno le cose con il tuo ragazzo?Sai bene quanto io conti su di lui.La tua famiglia è sempre stata la fonte principale di preziosi collaboratori per il Consiglio, a partire da tua madre e tuo nonno prima di te."
L'uomo sospirò pensieroso, pensando a cosa dire al suo superiore senza dover suscitare la sua collera."Ecco, mio figlio...Rupert sa qual è il suo destino, solo che ...momentaneamente sta attraversando una brutta fase."
Un giovane si alzò e prese la parola senza essere interpellato, entrando poco educatamente nel discorso."Non mi sembra che evocare un demone rientri propriamente nel dovere di un Osservatore signore, né che lo si possa definire proprio * brutta fase *, se mi permette."
"Signor Travers, è stato forse chiamato a dare la sua opinione sui fatti?Si sieda immediatamente e non si occupi di cose che non le convengono!Quanto a te,Giles, spero che tuo figlio riacquisti un po' di buon senso e che sia pronto ad accettare la sua missione quando verrà il momento.Adesso andate, la riunione è finita.Ci troveremo qui esattamente alla stessa ora, nel giorno e nell'anno adatto a discutere della faccenda che ci sta più a cuore; per allora i tempi saranno maturi per prendere una decisione concreta .A presto signori."
Il capo del Consiglio si ritirò così in una grande stanza scarsamente illuminata, in compagnia dei suoi tanti volumi e del silenzio che lo avvolgeva ogni qual volta entrava lì dentro. Il silenzio poteva dargli mille risposte,poiché solo nel silenzio riusciva ad elaborare i pensieri migliori e le riflessioni più acute...già, bella cosa, specie quando non hai nient'altro da fare che presiedere un Consiglio di uomini pronti a tutto pur di salvare ...il mondo?No, semplicemente sé stessi.Erano uomini, dopotutto, solo uomini:imperfette macchine pensanti dotate di tutte le debolezze che ci si aspettava che avessero.
Il vecchio McPherson sorrise a questo pensiero, ricordando che anche lui una volta era stato umano: era successo talmente tanto tempo prima che lui stesso si stupiva di ricordarselo...aveva amato, si era smarrito, esattamente come un comune essere umano, ma poi...poi era avvenuto.Tutto quello che ricordava di quell'istante angosciante e sublime allo stesso tempo era l'immensa pace che aveva provato nel cuore.Chi doveva ringraziare?Dio?Non lo sapeva.Sicuramente qualcuno lo aveva voluto,qualcuno di estremamente magnanimo, qualcuno che aveva bisogno di lui.non importava chi fosse stato, era successo e basta.
Un nuovo cambiamento, una nuova rivoluzione si sarebbe profilata all'orizzonte tra non meno di sedici anni e per allora tutto doveva essere pronto: un Osservatore, una Cacciatrice e...beh, sì, abbastanza vampiri da tenerli giustamente occupati.Anche il giovane Travers avrebbe avuto la sua parte, poteva starne certo, ma non avrebbe avuto la sua Cacciatrice:quella bimba era troppo preziosa perché un impaziente bravo studente del College per Osservatori sciupasse tutto, c'era bisogno di un tipo tosto, che prendesse sul serio la missione senza dimenticare le esigenze della giovane e soprattutto senza dimenticare il suo passato...

Los Angeles, 1980
Una giovane donna dai capelli ricci si chinava sulla culla,accarezzando il viso di sua figlia che la guardava agitando le piccole manine.
"Che ne dici Hank?Non è una bella bambina?"
"Sicuro, ma credo che dovremmo decidere il nome, prima che quel predicatore passi di nuovo da casa nostra.Nessuno sta tre mesi senza nome,Joyce, è assurdo!Che ne dici di Elizabeth?"
"Troppo britannico.Scusami, ma non riesco proprio a immaginare i suoi amici che la chiamano così, o magari Bess, o Liz.Niente diminutivi, per lei, non mi piace."
"Allora...facciamo così,Joyce, tu decidi il primo nome e io il secondo senza che nessuno dei due metta bocca in quello che sceglierà l'altro, d'accordo?"
La donna annuì,pensando intensamente ad un bel nome per quell'interessante faccino che la scrutava curiosamente."Mmmh, vediamo...Ma sì!Buffy!!Le sta a pennello."
"Mi sembra ridicolo, ma la scelta è tua.Il mio sarà più normale così da grande avrà opzione di scelta: Anne."
Fu così che la piccola, biondissima frugoletta fu battezzata con il nome completo di Buffy Anne Summers, pronta per la vita che la mano invisibile del destino aveva già tracciato e che l'avrebbe fatta soffrire non poco.

Los Angeles, 1986
Un ragazzo poco più che ventenne camminava per le strade della grande Los Angeles, sperando che la Città degli Angeli potesse in qualche modo distrarlo dalle sue preoccupazioni: un suo amico, Randall, era morto poco tempo prima in seguito all'evocazione di un demone bicornuto e suo padre lo aveva schiaffeggiato davanti ai suoi amici, facendogli perdere la faccia e la sua reputazione di Squartatore...stupido genitore!!Cosa gli fregava degli Osservatori , a lui?Non lo voleva capire che il suo futuro stava nel diventare pilota di jet o di aerei militari ?Stare sui libri non faceva per lui e poi si era stancato di quelle lezioni di storia medievale, tutte infarcite di particolari sui vampiri e cose simili!!Calciò un sassetto e poi si sedette su una panchina in uno dei tanti parchi, buttando la testa indietro e socchiudendo gli occhi, in preda alla disperazione più nera quando il suo cervello registrò un rumore che si ripeteva in serie: tump, tump tump, tump...
Che cos'era?
Il ragazzo aprì gli occhi e vide una bambina che saltellava facendo battere per terra la sua palla rossa e blu: aveva dei lunghi capelli biondi ripresi con un nastro rosa e sembrava veramente felice di far rimbalzare la palla sul camminamento che portava alle panchine.
L'orologio segnava le sette: che ci faceva lì fuori una bambina così piccola alle sette di sera, quando di solito comincia a diventare buio?Una serie di pensieri allarmanti sopraggiunsero nella mente del povero giovane e il pericolo dei serial killer era l'ultima, meno terribile paura: vampiri, lupi mannari, ogni cosa poteva nascondersi nell'oscurità e quella piccola saltellava così felice, senza timore di nulla...
Cominciò a fare supposizioni:forse Los Angeles era una città sicura...
NO.
Forse non c'erano pericoli di tipo malefico...
NO, fuori discussione, i vampiri c'erano eccome, solo che non si facevano vedere!Dannazione stava ragionando proprio come un Osservatore!E pensare che voleva diventare pilota...ma no, un pilota si preoccupa anche della sorte dei civili, no?Beh, avevano vinto.Lo avevano trasformato.O era sempre stato così?Boh.
Ecco, la piccolina si era voltata e ora lo guardava: sembrava fragile e indifesa, ma qualcosa nel suo sguardo gli diceva che non era esattamente così. C'era qualcosa di speciale in quell'esserino e Rupert Giles avvertì una sensazione strana, che gli provocò una lieve vertigine: di cosa si trattava?
Non riuscì a capirlo.
Lo avrebbe capito molti anni più tardi,con gli occhiali sul naso e qualche capello già grigio.
Quella notte un tormentato ragazzo in giubbotto di pelle e jeans sdruciti scavalcò il cancello di uno dei più prestigiosi College di Londra, deciso a portare a termine ciò che era stato deciso per lui ancor prima della sua nascita.

Londra, 1986, stesso momento.
Il capo del Consiglio degli Osservatori aveva in mano la sua palla di vetro e sorrideva beatamente pensando come i bambini rendano le cose sempre molto più facili per tutti: quella bambina aveva destato in Rupert Giles una sensazione che lui aveva per molto tempo rifiutato di ascoltare, una sensazione che lo avrebbe avvicinato sempre di più alla missione.
Quel piccolo angelo dagli occhioni grigio-verdi aveva compiuto la sua prima impresa: tante ne avrebbe compiute, affrontando spesso cose ben più complesse di un ragazzino timoroso di affrontare il suo destino...

Londra, 1995
Era una tipica giornata londinese, corredata di tuoni, fulmini e pioggia a dirotto, quando la porta dello stanzone privato del capo del consiglio si spalancò improvvisamente,disturbando le sue eterna riflessioni e lasciando che un trafelato Travers penetrasse all'interno.
"Signore!!"
L'uomo sospirò, deluso di essere stato interrotto perché gli venisse comunicato qualcosa che sapeva ormai dover accadere da secoli."Cosa c'è?non mi sembra di averla udita bussare, Travers."
"E' vero, sono tremendamente spiacente, ma...si...si tratta di Elaine.La poverina è appena...deceduta."
'Morta!Maledizione, era ancora troppo presto, troppo presto!!!-'pensava l'anziano-'perché è accaduto così presto?'.
Secondo la prassi, quando una Cacciatrice moriva, se ne attivava subito un'altra reclutata tra milioni di aspiranti sparse un po' in tutto il mondo, ma solo una era la vera Prescelta, colei che era nata appositamente per sconfiggere i vampiri e ogni altra cosa le Forze del Male si prendessero la briga di creare.
Sì, in teoria doveva essere così, ma in pratica nessuno dei due prescelti era realmente pronto.La Cacciatrice doveva essere preparata da qualcuno che avesse le esatte nozioni per farlo e Giles ancora non ne era ancora all'altezza.
McPerson si voltò in direzione dell'uomo incravattato, con aria pensierosa. "Dov'è Merrick?"
"Tra le tomaie, in Scozia.Sono anni che fa il ciabattino,Sir."
"Sciocchezze, fallo chiamare.Ho bisogno del Primo, ,per questo evento."
"E' dunque successo, signore?Ci riuniremo?Lo aspettavamo da tanto tempo..."
"Tu parli troppo.Brutto difetto, ragazzo mio, lei non ti potrà soffrire. No,la mia non è una decisione che deve essere discussa, Travers, è un ordine.Ci riuniremo in seguito, quando saranno più chiare le intenzioni delle Forze Oscure.Ora va' e non perdere tempo in rimostranze, non hai l'eternità per portare avanti le tue argomentazioni e io ho bisogno di velocità.Ne sei in grado?"
L'uomo chinò rispettosamente il capo, ferito nell'orgoglio, e senza osare ribattere alcunché scappò via di corsa come era venuto, facendo chiudere la porta con un rumore sordo.

Los Angeles, 1995 (fine anno scolastico)
Buffy Anne Summers stava tirando fuori da uno degli armadietti dello spogliatoio tutto l'occorrente per essere una brava cheerleader: gonna cortissima, possibilmente di uno dei colori della squadra di basket del liceo, magliettina aderente e , cosa indispensabile, due giganteschi pon-pon da sventolare qua e là con la scusa di incitare la squadra.Ad essere sinceri quegli ingombranti agglomerati sfilaccianti non erano la sua passione, ma essere una cheerleader voleva dire essere al centro dell'attenzione e in quel periodo Buffy amava molto essere al centro dell'attenzione. Se solo non fosse comparso quel ridicolo ometto mal vestito che aveva detto di chiamarsi Merrick e che le aveva rivelato *tutta la verità sul suo diritto di nascita *, tutto sarebbe andato per il meglio.E invece aveva incontrato uno strampalato di nome Pike , aveva perso le sue amiche e aveva passato ben due nottate all'aperto ad impalare stupidi esseri zannuti.
Quella notte fu una notte memorabile per la Cacciatrice: non solo non poté continuare a fare la cheerleader, ma vide morire anche il vecchio Merrick!
Aveva passato il resto della notte a piangere perché in fondo le dispiaceva che l'unica persona che si fosse data un po' di pensiero per lei fosse finita trafitta dal suo stesso bastone nel tentativo di salvarla...
Meno male che i suoi erano fuori città...
Il giorno dopo era distrutta e aveva deciso di non combattere mai più, ma il suo nuovo amico Pike le disse che doveva almeno vendicare quell'uomo.
"Perché?Come se glielo avessi chiesto io, di farmi diventare un'ammazzavampiri!Ho già abbastanza problemi di mio!!"
"Ma Buffy, riflettici,quel povero cane è morto quasi per colpa tua e si merita di essere almeno vendicato. E poi quali sarebbero i tuoi problemi?Il vestito per il ballo?Ma dai!!ti credevi diversa da quelle stupide oche delle tue amiche, ma evidentemente mi sbagliavo..."
"Sì,forse ti sbagliavi, forse si sbagliano tutti sul mio conto, chissà!-"fece lei cercando di trattenere le lacrime-"Ma io stasera voglio andare al ballo.Lì penserò a...beh, non importa comunque penserò a qualcosa."
"Fa' come ti pare,balla con il tuo amichetto, ma io so che il destino non si può sfuggire, lo dicono anche i fumetti."
"Va' al diavolo, Pike, tu e i tuoi fumetti del cavolo!!Lo so che ti secca perché non ti hanno invitato."
"Sì, come no.Ciao, Baby."rispose quello, sgommando via con la moto.
Il buio arrivò presto e con esso anche il famoso destino che aveva nominato Pike:Vampiri.Vampiri da tutte le parti, che piovevano come grandine sull'edificio scolastico e zampettavano allegramente addosso agli invitati al ballo di fine anno mordendo un po' tutti qua e là.
Buffy era disperata: quegli stupidi idioti le avevano rovinato tutta la festa!!
Pike le fu accanto: non si sapeva da dove fosse spuntato, ma le fu accanto.Ma certo, bastava un po' di casino e quelli come lui spuntavano come funghi!! La lotta fu dura e complicata, ma il Primo Osservatore fu vendicato e la palestra della scuola finì in fiamme.
Buffy fu espulsa,primo di una lunga serie di problemi.
I suoi genitori divorziarono senza che lei capisse perché e poi ci fu un lungo viaggio, verso una cittadina californiana chiamata Sunnydale.

Sunnydale, inizio anno scolastico.
Buffy ebbe una serie di incubi in cui si vedeva ,come la prima volta, con i panni delle precedenti cacciatrici. Sapeva cosa significava , ma decise di ignorarlo e di farsi piacere la nuova scuola: sua madre aveva già poca fiducia in quella figlia incendiaria perché le dicesse che sognava vampiri, senza contare che non poteva rovinarle la vita più di quanto avesse fatto suo padre.

Londra,sede del consiglio.
Il vecchio McPherson osservò la figuretta varcare la porta della Sunnydale High School,seguita poco dopo da quella di un uomo sulla quarantina vestito in tweed e dall'aria fin troppo seria.
"la partita è appena cominciata."

Fine.(si fa x dire!)