SECONDA PARTE: GUERRIERI D’OMBRA.
Disclaimer: Tutti i personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire Slayer” citati nella storia sono di proprietà di Joss Whedon, di David GreenWalt, della 20th Century Fox Television Production e della Warner Brothers. Sono stati utilizzati senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro.
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Cupe leggende raccontano della forza d’ombra.Nemmeno i saggi che hanno scritto i volumi più poderosi sulle arti arcane riescono a dare ad essa una definizione concreta.Alcuni sostengono che un tempo le terre erano dominate da un enorme demone.Questo venne ucciso e il suo sangue denso e oscuro venne raccolto da alcuni suoi fidati adepti. L’essenza del demone, presente nella sua tenebrosa linfa vitale, venne utilizzata dagli adepti per acquisire grandi poteri e rinascere come guerrieri d’ombra.Quel sangue assunse in alcune lingue della terra conosciuta il nome di forza d’ombra. L’unica certezza che si può cogliere, sfogliando gli antichi volumi, è che tale potere è per chi lo riceve un’ orribile maledizione, perchè l’ombra avvizzisce quanto c’è di vivo in un uomo trasformandolo nel corpo e nella mente.La forza dà al suo possessore incredibili facoltà ma chi viene investito da questa dannazione infera maledice mille e più volte il momento in cui ha voluto per se la dannata energia.Purtroppo ci sono sventurati che non hanno cercato di possedere l’inferno ma che da esso sono stati ugualmente marchiati.Vengono chiamati malati di tenebra.Uno di essi si trova ora ad osservare dall’alto il teatro dello scontro, tra una giovane guerriera e i criminali che abitano nelle tane di Monte Serpe un luogo da cui nessuno è mai tornato,un luogo che la figura misteriosa chiama casa, anche se non è certo la parola che un una persona sana di mente userebbe per parlare di esso.Ovviamente nessuno ha detto che il nostro uomo non sia pazzo,ma questo e altre cose le scoprirete solo proseguendo nella lettura.
- Non ho paura di incrociare la mia spada con le vostre..ma vi chiedo solo di essere lasciata in pace..non cerco che un po’ di tranquillità..sono braccata da nemici più spietati dei cavalieri che vi cercano per i crimini che avete commesso..speravo che tra ladri ci fosse ancora un po’ di quell’onore di cui parlano i vecchi del sud..- Pronunciate queste parole la guerriera sta per rinfoderare la sua arma dimostrando così la buona fede delle sue parole.Uno degli uomini fissa il movimento e quando vede la lama sparire nell’elsa di cuoio, fa scattare dall’avambraccio una piccola molla che spinge nell’aria verso la ragazza un coltello piccolo ma assai affilato.Gli occhi degli astanti attendono che la ragazza gridi dal dolore cadendo nella polvere. A quel punto sarà alla loro totale merce.Non c’è nessuno che può evitare un dardo di quel tipo,bisognerebbe per farlo,avere dei riflessi oltre l’umano.La guerriera si chiede se non sia meglio lasciare che il coltello colpisca il bersaglio.Ha pensato più volte a cedere e a morire liberandosi così del fardello che porta sulle spalle e che concretamente le stringe il collo simile ad una garrotta che non arreca dolore fisico ma spirituale,strangolando l’anima più che il corpo. All’improvviso il coltello sparisce inghiottito da un batuffolo oscuro piovuto dal cielo. L’attimo successivo a questa sparizione l’arma cade in terra spezzata in due.Gli uomini che prima guardavano verso la giovane puntano i loro occhi altrove e individuano l’artefice di questa magia. I loro sguardi si incrociano e in tutti comincia ad ardere la paura.Scappano rifugiandosi chi nelle case, chi nei cunicoli che si aprono alla base del monte serpentiforme.La guerriera riprende tra le mani la sua spada – A chi devo..la mia vita..ho l’impressione che non sia stato un gesto benevolo..un aiuto celeste..bensì che la mano portatrice d’aiuto provenga dalle profondità degli inferi…? – Quando i piedi dell’uomo, calzati in stivali di cuoio bardati da cinghie dorate , toccano terra,non provocano rumore eppure la guerriera sa dove girarsi. Così la lama della sua spada ora vibra come l’ago di una bussola in direzione del suo salvatore. L’uomo è alto ed è coperto dalla testa ai piedi da un abito fatto di strisce di cuoio.Del volto sono visibili solo gli occhi e questi non sono meno neri del resto del suo strano vestiario.Dal fianco pende una corta spada e sul retro appeso ad una corda c’è un arco.Non ha alcuna faretra ne frecce e questo incuriosisce la guerriera. L’uomo – Hai ad un tempo torto e ragione straniera.E’ vero la mia mano è armata dalle forze del male..ma essa ha seguito il cuore quando ha evitato a quel coltello di colpirti..- La guerriera – Prima non avevo capito chi eri ma ora..comincio a comprendere meglio chi mi sta di fronte.Sei uno degli arcieri di Obtero..credevo foste tutti morti quando insieme ai miei amici abbiamo dato l’assalto al suo castello rovesciato !…- L’uomo sorride sotto la maschera di cuoio ma la guerriera non può cogliere il movimento della sua bocca – Un tempo è vero facevo parte delle schiere di quel pazzo…è stato un errore visto che quello che ho guadagnato sono state solo cocenti sconfitte e in seguito al fallimento del suo piano..l’essere bandito da ogni dove costretto a trovare requie da chi mi perseguita solo in questo luogo..- La guerriera si fa guidare dall’istinto quando rinfodera la spada – Non avrei mai pensato di pronunciare queste parole..ma credo di potermi fidare di te..la cosa ti sembrerà strana ma è come se noi due fossimo uniti da qualcosa di comune..- L’uomo facendo un passo nella direzione della guerriera – Ed è così..ti ho riconosciuta..cacciatrice. Hai ragione c’è qualcosa che ci unisce ed è il comune destino di viandanti maledetti..costretti a vagabondare senza sosta..e a convivere con demoni interiori che si contorcono nei nostri ventri..e urlano bestemmie nelle nostre teste…- La cacciatrice fa a sua volta un passo e poi in un silenzio spettrale allunga verso il suo salvatore la propria mano destra.Lo stesso fa l’uomo.Quando avviene la stretta che sancisce se non un’amicizia una collaborazione la cacciatrice – Hai detto di aver trovato a Monte Serpe una cosa..eppure perché leggo nei tuoi occhi il desiderio di andartene..- L’uomo rivolgendosi verso la montagna che svetta nel cielo prolungando verso le nuvole la sua cima, sulla quale è scolpita la testa di un serpente – Da quando ho lasciato le rovine del castello rovesciato..ho cercato delle anime affini.Finora pensavo di averle trovate qui nei criminali e nei reietti che come topi affollano queste case..ma ora..che i nostri cammini si sono incrociati..avverto il desiderio di accompagnarti..io so che non hai una metà..e che cerchi di allontanarti dai luoghi dei tuoi ricordi per non doverli rimpiangere più di quanto fai..Io voglio aiutarti..nei miei viaggi da un capo all’altro di questo mondo..ho sentito che c’è un grande mago..capace di ogni prodigio..forse potrà liberare entrambi dal male che ci affligge - La cacciatrice fissa l’orizzonte e per un attimo sembra che il cielo si schiarisca,è solo un istante ma in una vita di ombre anche un leggero baluginio è qualcosa di cui tenere conto,un presagio che non si può abbandonare. - Allora..se vuoi seguirmi..voglio conoscere il tuo nome..- L’Arciere tituba un istante – Non me lo ricordo..ogni frammento della mia vita precedente è stato divorato dalla forza oscura..ora sono l’Arciere..nero..oppure in altri luoghi sono conosciuto come Maschera di cuoio..e se a te fa piacere puoi darmi un altro nome..te l’ho detto non conosco quello che ho dalla nascita per cui …- La cacciatrice abbozzando un sorriso – Arciere..va più che bene..senza il nero..se vuoi affrontare una nuova vita..devi provare a lasciare alle tua spalle la zavorra ingombrante della precedente…- Detto questo la cacciatrice con passo sicuro si avvia verso l’uscita di Monte Serpe l’Arciere la segue e tiene per se quello che stava per dire, non volendo rovinare uno dei pochi istanti felici della sua esistenza.
Nel momento in cui i due avventurieri spariscono nel bosco fitto di alberi scuri che lambisce come una risacca verde le propaggini a sud del paese di Monte serpe,la scura essenza che scorre nelle vene di Arciere comincia a pulsare come cosa viva. L’Arciere sente l’energia gonfiargli le vene e vede il cuoio che barda i suoi avambracci sollevarsi come se sotto esso vi scorressero degli immondi vermi.La cacciatrice è davanti e non si accorge della sofferenza del suo amico.Negli occhi di questo per un istante, in una sorta di quadro scuro, compare il castello rovesciato.Poi l’immagine del maniero che contraddice ogni legge fisica conosciuta svettando sotto la terra nello stesso modo in cui le torri dei reami conosciuti sfidano i cieli azzurri,sfuma delicatamente ed è un'altra a sostituirla.Questa mostra dei movimenti nelle viscere del palazzo.Un antico marchingegno fatto di ruote dentate, di leve lucenti e di strani e contorti tubi splendenti ricomincia a funzionare.Le ruote si muovono, nei tubi comincia a scorrere della sostanza nera che l’Arciere ben conosce perché è la stessa che ad un tempo lo danna e rende la sua forza superiore a quella degli uomini. I tubi splendenti terminano in alcuni sarcofagi dalla forma umanoide.Entrano in questi li riempiono e poi tra sbuffi di fumo scuro come pece e tra zaffate di vapori malefici vomitati dai sotterranei del castello,le bare si schiudono e da esse emergono delle figure. L’Arciere non può distinguerle chiaramente perché vedere lontano rende più difficile l’atto stesso del guardare e perché i fumi che coprono le figure si attorcigliano intorno ad esse come serpenti strangolatori. L’ultima immagine vivida e feroce come una pugnalata improvvisa è quella di tre paia d’occhi che si accendono all’unisono emettendo una luce cremisi che fende i vapori e li dissolve. A quel punto l’Arciere comprende il senso della sua visione ,instillata dal potere della forza oscura.Lo comprende e sa che deve riferire la cattiva novella alla cacciatrice.Urla il suo nome mentre gli spasmi lo abbandonano.La cacciatrice si volta – Cosa c’è Arciere..cosa hanno i tuoi occhi..non vedo altro del tuo volto..ma lo immagino pallido come quello di qualcuno che ha appena visto un fantasma..- L’Arciere – La forza che mi scorre nelle vene è in subbuglio avverte il momento in cui potrà ricongiungersi con altre parti dell’antica essenza…i guerrieri d’ombra si sono risvegliati..- La cacciatrice è ora meno tranquilla – Guerrieri d’ombra ?..Credevo che le legioni di Obtero fossero state tutte sgominate..sono rimasti forse alcuni dei suoi adoratori..e possono essere questi una minaccia per noi..? – L’Arciere – Obtero non è morto senza lasciare in eredità al mondo un ‘ultima dannazione..ha programmato nel suo castello una macchina speciale..questa sarebbe entrata in funzione parecchi anni dopo la sua eventuale morte, creando grazie ad un sistema che per metà è magia nera e per l’altra arcana tecnica dei metalli, nuovi e più letali guerrieri d’ombra resi vivi dalla stessa energia che mi ha reso quello che sono…- La cacciatrice – Tu hai avvertito il loro risveglio..e cos’altro hai visto ?…- L’Arciere – Non l’ho visto ma sono sicuro..i guerrieri d’ombra si metteranno sulle nostre tracce…vogliono te..- La cacciatrice toccando il collare che sembra più freddo del solito – Non me..loro vogliono questo e se riusciranno ad averlo, il mondo conoscerà nuovamente un era di guerra e terrore…-
[Igor]