MINISERIE DI BUFFY.:

 

IL COLLARE

 

PRIMA PARTE : C’ERA UN TEMPO…

 

Disclaimer: Tutti i personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire Slayer” citati nella storia sono di proprietà di Joss Whedon, di David GreenWalt, della 20th Century Fox  Television Production e della Warner Brothers. Sono stati utilizzati senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro.

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Le torri ambrate di Zardor si scorgono in lontananza e sembrano rubini incastonati nel cielo.Brillano, come soli rosso cremisi, rischiarando con ramati bagliori l’oscurità eterna che culla l’antica città dei non morti.In una di queste il principe Spike segue con lo sguardo i dipinti che ornano le pareti della sua stanza.E’ stato lui a volerli perché così può mantenere viva nel suo freddo cuore la fiamma del ricordo della cacciatrice.Il primo di questi ritrae la bella guerriera mentre combatte con alcuni esseri dell’oltretomba.Questo succedeva un tempo quando la gioia faceva brillare i suoi occhi e il vento gonfiava i suoi capelli mentre con l’agilità di una pantera sfoderava la sua spada invincibile e sferrava colpi mortali alle schiere dei suoi terribili nemici.Poi all’orizzonte si profilarono nubi oscure  e queste furono portatrici di una tempesta più spaventosa di quella che diede origine al grande mare di Astur. Erano nembi gonfi di tenebra e spargevano questa su ogni landa del mondo conosciuto sottoforma di pioggia nera.La terra accolse questi terribili semi e, nel suo grembo impotente, vide crescere orribili creature fatte della stessa essenza degli incubi più mostruosi. I mostri videro la luce e da allora per il mondo conosciuto non ci fu che una grande e perenne oscurità che riguardò i cieli e i cuori della gente assediati dagli esseri demoniaci.La cacciatrice insieme ad alcuni valorosi compagni decise di impedire che il male dilagante diventasse forte a tal punto da non poter più essere represso e così,dopo aver scoperto che tutto aveva origine nel castello sotterraneo del mago Obtero andò alla volta dello stesso.Lì in quella dimora che per un sortilegio misterioso è stata costruita sotto la terra e le cui guglie sfiorano il centro della stessa venne combattuta una terribile battaglia.La cacciatrice vinse ma il prezzo che pagò fu terribile. Sacrificò la sua anima per la salvezza del mondo e anche alcuni suoi amici, come la strega delle rose rosse Willow e il cavaliere Xander, persero la vita.La cacciatrice non fece mai più ritorno tra la sua gente dopo quest’impresa e gli onori che le spettavano vennero riservati a statue e ad altri simulacri dedicati al suo incredibile coraggio.Alcuni raccontano che la cacciatrice vaga ancora per il mondo conosciuto trascinando con se un terribile fardello.Intorno al suo collo è stretto una sorta di bracciale nero come la pece.In quest’oggetto il mago dall’eloquio sfuggente Gyles il potente, trasferì la coscienza di Obtero. Per poter controllare l’essenza malvagia e non rischiare che essa si scateni nuovamente sul mondo conosciuto la cacciatrice decise di portarlo per sempre.Purtroppo per l’impavida eroina ciò,da quel giorno,volle dire convivere notte tempo con il male più puro.Quando le luci risplendono nei cieli della terra conosciuta la cacciatrice riesce ad imbrigliare le pulsioni che palpitano nel collare e premono per uscire ma di notte è difficile mantenere il controllo e così talvolta capita che il male possieda la cacciatrice trasformandola in una delle creature che ha sempre con coraggio combattuto.Un destino orribile per l’eroina del mondo conosciuto.Una condanna, quella della cacciatrice, che diversamente dalla serie di dipinti nella camera del principe Spike non avrà mai fine. Spike si porta alla finestra dalle vetrate rosse e guarda la notte all’esterno.Vorrebbe imbracciare le sue armi e partire alla ricerca della cacciatrice ma non può farlo è conscio che nessuno potrà liberarla dai ceppi maligni che la imprigionano e così per la seconda volta in questa notte senza requie il suo cuore gelido prova delle emozioni sopite da tempo.Il mondo conosciuto è costituito da un insieme di regni,oltre al reame di Zardor popolato dai non morti c’è la città di Sunner.Questa sorge in una vallata verdeggiante.Il verde continuo è puntellato dai colori vivaci delle case dei solari abitanti della zona.Anche qui nonostante l’ostentata allegria c’è un angolo in cui questa non si manifesta :si tratta del piccolo cimitero di Sunner dove sotto delle lapidi bianche con incise sulla pietra delle rune dell’eterno riposo, giacciono alcuni dei caduti nella battaglia con le forze del male.Lacrime argentee bagnano la pietra grigia di una di queste lapidi.Sgorgano dagli occhi scuri di Anya.Un tempo era una diavolessa al servizio di Obtero ora invece è una donna che piange la morte del suo innamorato.La sua pelle è scura e le macchie rosse sono il marchio del suo retaggio infernale.Lei per non spaventare gli abitanti di Sunner la copre con un armatura rosso oro.Questa non è stata forgiata in pesante metallo ma in una lega particolare che la rende leggera come un abito qualunque soltanto che è capace di respingere ogni tipo di colpo.Si asciuga le lacrime e con lo sguardo fissa una di esse stupendosi di riuscire a piangere.Quando una diventa un demone il suo cuore viene prosciugato di ogni sentimento umano. A lei è successo ma questo è tornato a battere grazie all’amore per il valoroso Xander. E’ sua la lapide che Anya ora abbandona dirigendosi ammantata nel suo scintillante sudario verso l’esterno del cimitero.Non è sola in questo luogo di dolore e di ricordo. C’è Tara compagna di Willow maga dalle rose rosse che ha condiviso il medesimo destino di Xander.Tara è ancora giovane ma ha già vissuto esperienze terribili tra cui l’aver visto morire la sua amica e amante trafitta dai dardi maligni dell’Arciere di Obtero. Willow prima di esalare l’ultimo respiro ha gettato dei petali di rosa contro il suo nemico.Questi che solitamente appartengono alle bellezze dell’esistenza nelle mani di Willow erano armi terribili.L’Arciere è stato soffocato dai petali diventati d’un tratto grandi e spessi.Tutt’intorno a lui questi  hanno formato una prigione cremisi in cui l’Arciere non poteva più respirare la venifica aria del castello rovesciato e così è morto.Questo è l’unico dolce ricordo dell’impresa che rimane nella mente di Tara.Tara raggiunge Anya sul cancello – Non pensavo che ci fosse qualcosa che avrei potuto condividere con una creatura proveniente dal fango rosso…- Anya per un attimo tace

Ma poi sbotta non riuscendo a trattenersi – Certe volte mi chiedo se voi umane smetterete di fare di me il bersaglio dei vostri dardi intrisi d’odio.E’ vero in passato ero dalla parte del male..ma credevo che combattendo contro chi mi aveva dato la vita fosse sufficiente per avere non dico rispetto ma almeno un briciolo di considerazione in più..comunque non preoccuparti maga dai capelli contorti..ti priverò assai presto della mia detestabile vista…intendo lasciare questa città baciata del sole..voglio finire i miei giorni nelle terre del silenzio..confortata solo dal ricordo di Xander..- Si allontana e Tara vorrebbe rimediare colpita in parte da parole che è sicura solo un umano potrebbe pronunciare.”Dunque  - pensa tra se - forse Anya è cambiata a tal punto da aver rigettato ogni residuo maligno?.” Il mondo conosciuto non ospita solo le gioie di Sunner ma il suo territorio può essere anche infido e colmo d’insidie.Queste certamente aspettano nell’ombra il viandante che osa entrare nel territorio del serpente.Il nome deriva dalla strana conformazione serpentina di un alta montagna nella quale si aprono tenebrose miniere.Alla base della montagna in coincidenza con la coda a sonaglio del rettile scolpito nella roccia c’è un paese.Questo luogo non ha nome ma su di esso si sprecano trucidi racconti, visto che ad abitarlo sono i criminali della peggior specie e i reietti di tutte le razze che vivono nel mondo conosciuto.Davanti allo scolorito cartello, sulla cui sommità si trovano due teschi trapassati da alcune punte di lancia, che indica l’entrata della malvagia città,sosta una figura coperta da un mantello.Guarda per un attimo la scritta e poi fa un passo oltre il confine entrando nella landa abbandonata da ogni timore di Dio. – Scommetto…mio inseparabile e sempre presente nemico che per te è come tornare a casa..ti senti a tuo agio su questo putrido suolo….i tuoi sensi impazziscono per la puzza mefitica che..lo ammetto le mie narici faticano a tollerare…- Le parole dello straniero arrivano all’orecchio di uno degli abitanti del paese che si avvicina al nuovo arrivato e con un gesto repentino strappa il mantello che lo protegge utilizzando dei corti coltelli fissati su una specie di guanto. I brandelli del mantello cadono in terra rivelando che esso proteggeva da indiscreti sguardi una giovane ragazza dai capelli biondi.Il tipaccio si stupisce dello strano collare nero che porta al collo ma lo stupore non frena la sua volgare lingua – Perché ti copri bellezza…le tue forme ristorano i miei occhi abituati da anni allo squallore di Monte Serpe.Non sarò l’unico a divertirsi con te che hai commesso l’errore fatale di venire qui.Nessuno ti sentirà gridare, perché nel giro di molte leghe non le uniche anima pie riposano in fosse anonima con ..e ci sono solo rozzi indecenti criminali..alla cui schiera io sono felice di appartenere..- La ragazza non ha paura dell’aggressore e quando questi avanza fustigando l’aria con gli artigli del suo guanto, estrae da una guaina rossa una corta spada.Il movimento della lama è così veloce che quando l’uomo vede il lampo argenteo che precede il suo colpo è troppo tardi per ritirare la propria mano e così non può far altro che vedere i suoi artigli cadere in terra come foglie strappate ad un ramo da un impetuoso vento. - Allora..il tuo cuore…è ancora colmo di felicità nel vedermi..o piuttosto il sentimento che ha soppiantato la gioia è la più nera paura..non mentire il tuo sguardo è più eloquente di mille parole..la tua arroganza è stata spezzata come il tuo tagliente artiglio..- L’uomo toglie da una fodera una mazza da cui pende appesa ad una catena una palla piena di spine di ferro – Mi dispiace dover rovinare il tuo bel aspetto ma hai appena infranto una delle regole di Monte Serpe..quella che dice che chi fa un torto al Segugio Dannato non vivrà per poterlo raccontare…- La ragazza alza la sua spada e comincia a rotearla creando un piccolo ma portentoso vortice che colpisce il Segugio con la forza di un maglio.Il Segugio viene sbalzato contro una delle case e l’impatto è tale da fargli perdere i sensi.Il rumore dello scontro ha richiamato nella piazza del paese altri criminali che armati di asce ,spade e altri strumenti di morte formano intorno alla giovane  un cerchio che si stringe sempre più vicino alla ragazza, che si prepara ad una dura battaglia.

Continua…

[Igor]