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PREMESSA: Questa serie è ambientata in una realtà parallela, dove Buffy è ancora al college insieme ai suoi amici e sta imparando ad usare i suoi poteri. I personaggi che tutti conoscete sono stati estremizzati per cui è possibile che alcune situazioni possano risultare esagerate e disturbanti ,ma è proprio questa la caratteristica principale di Buffy (s)extreme. Detto questo benvenuti nel mondo senza pudori della vostra Buffy alternativa, dove la nostra eroina è una del…
LE DANNATE DELL’ISOLA
SECONDA PARTE
“Il migliore amico dell’uomo”per Jesper Darris è solo una frase ad effetto che non corrisponde affatto alla verità. Per rammentare al suo cane chi è il padrone dà uno strattone poco animalista al guinzaglio. La povera bestiola guaisce e Jesper furioso la minaccia con la mano aperta. – Di un’altra parola volgare come questa e…- Il cane lo guarda con i suoi occhioni pieni di risentimento. E’ troppo piccolo per ribellarsi e così deve sopportare le angherie del signor Darris. Darris indicando un albero – Non ti va bene questo ? Fai quello che devi fare e muoviamoci, non voglio perdermi la partita. – Jesper si accende una sigaretta e pensa al suo tragico ritorno a casa, al fatto che tra le mura domestiche dovrà mascherare il suo disprezzo per la palla di pelo. Sua moglie è una strega e non aspetta altro che un piccolo cedimento nel rapporto tra lui e l’animale di casa, per sbatterlo fuori dall’abitazione ricordandogli che i soldi sono i suoi, che tutto quello che li circonda appartiene a lei. – Un giorno tutto questo finirà - Parole profetiche, seguite da un rumore di fronde e di rami spezzati. Jesper getta la sigaretta e archivia il suono sospetto alla voce “vento”. Farebbe meglio a preoccuparsi di questo, a non sottovalutarlo visto che alla sua origine non c’è nulla di naturale. Il cane lo raggiunge e sembra spaventato. Anche a questo Jesper non fa caso, perché sa che il suo quadrupede è un fifone che si nasconde al primo rombo di tuono e batte i denti come in un cartone animato se solo vede profilarsi un lampo in lontananza. Il cane lo precede e desidera solo una cosa tornare a casa il più presto possibile. Jesper è intenzionato ad accontentarlo anche se a dire il vero è un po’ incuriosito dallo strano comportamento. – Di solito ci metti una vita prima di voler tornare indietro. Chissà cosa hai visto che ti ha spaventato in questo modo ?. All’improvviso un artiglio squarcia il cespuglio vicino a Jesper e l’uomo riesce con una mossa disperata ad evitare le terribili unghie. Jesper vede il cane fuggire, mentre un’ombra enorme si profila su di lui. L’ombra bisbiglia qualcosa – Il tuo odore…- Jesper con l’ultima stilla di voce – Ti piace il mio profumo? L’ ho trovato in offerta, ne ho prese ben tre boccette - Il mostro afferra Jesper e una pioggia di sangue ricopre il manto verde. Poi due fauci rosse si spalancano – Seguirò il tuo odore…fino a quando non ti avrò trovato…- Sparisce nell’oscurità del parco mentre il cane torna sui suoi passi e avvicinatosi alla testa di Jesper , il pezzo più intatto tra quelli del suo corpo che hanno costituito il banchetto della creatura, alza la gamba pisciandoci addosso.
- Lo sai Anne Marie..non dovrei semplicemente licenziarti..non sarebbe una punizione sufficiente per quello che hai fatto. Quante volte ti ho detto che mi piace una sola marmellata, quella alle more Questa non è gialla come la schifezza che mi hai portato, ma ha un colore rosso vivo..tendente al cremisi.– Cordelia parla nel sonno. Deve ancora svegliarsi, dopo che è stata narcotizzata insieme a Buffy e Willow all’interno di un centro commerciale. La ragazza non sa di essere completamente nuda , incatenata mani e piedi e tenuta in sospensione in una squallida cella sotterranea. Nella stessa posizione si trovano le sue due compagne. Buffy ha già ripreso i sensi e si è accorta della telecamera attraverso il cui occhio il suo nemico la sta osservando. Immagina che questi sarà particolarmente attratto da quanto è costretta ad offrire. Probabilmente il tipo misterioso si sarà sempre chiesto come sono le tette della cacciatrice, oppure se ha un sedere sodo e un ventre piatto. Buffy vorrebbe liberarsi solo per privare della vista del suo corpo chi ne sta godendo anche in questo preciso istante. Buffy urlando – Chi diavolo sei ? Perché ci hai portate qui ? In realtà qualche idea me la sono fatta.Dimmi se sbaglio..sei un riccone vizioso e viziato che ama seviziare giovani ragazze dopo averle rapite, utilizzando un commando para militare. ? – Buffy sente il rumore di un chiavistello. La porta metallica si apre. Il suono secco e stridente risveglia Willow che appena apre gli occhi avverte la morsa del freddo acuita dal suo corpo nudo. Buffy guarda verso l’ingresso ora spalancato della cella – Un classico. Ora vedrò in faccia il mio nemico. Sarà sicuramente un mostro, un demone che è stato mandato da qualcuno per togliermi di mezzo- Sulla soglia a sorpresa compare una bambina dal volto a lei tristemente familiare. Willow è ancora intontita ecco perchè girandosi verso l’amica si rende conto subito solo di un dettaglio che più di ogni altro attira la sua attenzione, facendo lavorare la sua fantasia– Buffy..ma sei nuda…vuoi dire che io..e te si insomma..ci siamo divertite come pazze la scorsa notte..ho un tale mal di testa che non ricordo nulla…- Buffy sconvolta – Willow apri gli occhi. Siamo prigioniere chissà dove e la nostra nudità non è dovuta ad una sfrenata passione notturna, ma al desiderio sadico di chi ci ha catturate di annullare la nostra personalità..dico bene Ilsa…- La bambina sgrana i suoi occhioni nel profondo dei quali brilla la malevola scintilla della tigre delle SS – Sono lusingata che ti ricordi di me.Nemmeno io ti ho dimenticata. -
Buffy capisce che è in guai seri. La bambina fa schioccare la sua frusta. Subito due mercenari irrompono nella cella. Uno di questi si sofferma a guardare il pube dal pelo rosso di Willow. Un altro invece sblocca la leva movendo il piccolo meccanismo regolatore delle catene che imprigionano lo sfortunato terzetto. Buffy vede che Cordelia viene fatta scendere. Buffy – Lasciatela stare. Sono io la cacciatrice. – Ilsa – Niente battute mordaci..ti limiti a sottolineare l’ovvio. Ho capito a cosa stai mirando, ma non preoccuparti verrà anche il tuo turno non essere impaziente. Voglio che gli strumenti siano pronti e al massimo dell’efficienza per quando dovrò usarli suo tuo corpo. Le tue amiche mi aiuteranno a testarli. Dovresti ringraziarmi per tutte le attenzioni che ti sto dedicando - Buffy sconvolta – Alla fine sei riuscita ad impadronirti del corpo che tanto desideravi…vorrei proprio sapere come hai fatto..ero sicura di aver debellato la tua minaccia dopo aver combattuto la famiglia che avevi posseduto mentalmente..- Ilsa sorridendo – Me lo ricordo il tuo sfoggio di forza fisica e di biancheria intima. Tranquilla avremo modo di parlare del mio ritorno e della tua morte nei prossimi giorni. Augura alla tua amica buona fortuna perché è di questa che avrà bisogno..a dire il vero avrebbe bisogno anche di un sistema nervoso privo dei centri del dolore…ma mi rendo conto che è chiedere troppo. - Trascinano via Cordelia ancora intontita. La ragazza continua a blaterare a voce alta, ricordando la sua nobile infanzia e la tirannia sui domestici della grande casa dei suoi genitori. Willow quando la porta della cella si è richiusa – E’ orribile..uno di quegli uomini mi ha guardato tra le gambe..- Buffy cercando di liberarsi dai ceppi – E’ una cosa naturale visto che sei in catene e senza vestiti. Temo che sia una delle fantasie erotiche più gettonate..- Willow quasi piangendo – Non è naturale che mi sia eccitata. Quando mi ha scoccato quell’occhiata così intrusiva e penetrante ero sul punto di bagnarmi – Buffy guardando negli occhi quello unico e vitreo della telecamera – Devo trovare il modo di farci uscire di qui..- Willow è finalmente libera dall’ottundimento di sensi e processi logici dovuto al narcotico – Scusa se te lo chiedo Buffy..ma l’ultima volta che abbiamo visto Ilsa era solo una massa cerebrale chiusa in un barattolo…- Buffy provando ancora ad indebolire i bracciali ai polsi – Allora usciamo in fretta di qui e rimettiamola al suo posto : tra i sottaceti e il tonno in scatola –
Arnold guarda il contenuto della sua valigia. Tra i pantaloncini e le camice spunta la canna metallica del suo uzi. – C’è tutto. Ora non mi resta che lasciare questo posto e quei due imbecilli che si sono fatti ammaliare da quella strega bambina…- Mentre sta uscendo dalla stanza passa davanti ad uno specchio. Distoglie lo sguardo perché non riesce a guardare il proprio riflesso. C’è qualcosa che lo turba. Non può negare che quello che sta facendo è sbagliato. Lui è un mercenario che ha sempre seguito una certa etica e non ha mai appoggiato cause sbagliate anche se queste lo avrebbero ricoperto d’oro. Un conto è combattere al soldo di qualche piccolo paese che non ha la forza per imporre la propria politica un altro è diventare complici nel martirio di tre ragazze. Quelle tre giovani affollano i suoi pensieri tutti focalizzati sul fatto che se avesse una figlia avrebbe la loro età. Nessun essere umano merita il trattamento al quale le vuole sottoporre quella dannata nazista. Al diavolo tutto quello che ha faticosamente costruito in una carriera di scelte giuste anche se fatte dalla parte sbagliata , deve fare qualcosa perché se le ragazze sono qui, prigioniere di un mostro è anche colpa sua. L’unica cosa che lo rammarica è che per liberarle dovrà affrontare i suoi ex compagni, sperando in una loro redenzione nel momento della disperazione quello in cui le parole lasceranno spazio alla pioggia di fuoco. Scende le scale rapidamente con il fucile puntato negli angoli bui del tetro castello. Giunge nella sala da pranzo e anche questa è vuota. Si avvicina al pulsante che permette di accedere allo schermo televisivo – Probabilmente il castello è sorvegliato da un circuito di telecamere e se sono fortunato posso vedere da qui cosa stanno inquadrando per rendermi conto della situazione senza dover rischiare sortite pericolose…- Parla spesso a voce alta per darsi coraggio e perché riesce meglio a scandire le proprie azioni e a pensare a quelle che deve svolgere per giungere ai suoi obiettivi. – Hai ragione. Ilsa ha predisposto un sistema di monitoraggio molto sofisticato. I soldi sporchi non mancano a quella troia..- L’uzi stretto da Arnold spaventa l’individuo sopraggiunto nella stanza. Si tratta del padre di Lucy diventato il consigliere di Ilsa e il suo fido braccio destro. E’ rimasto al suo fianco perché è sicuro di poter invertire il sortilegio che ha trasferito la mente di Ilsa nel corpo della sua bambina. Se ciò non fosse possibile sarebbe costretto ad ucciderla e lo farà sapendo che è l’unico modo per dare finalmente la pace alla sua Lucy. – Non mi commuovo facilmente. Se vuoi darmi una mano sei il benvenuto..ma come posso essere certo che Ilsa non ti stia controllando..ha il potere di farlo..- Il padre si avvicina al tavolo e fa emergere il centro controllo. Rimane un attimo davanti ai comandi e poi proietta sul video l’immagine di una piccola stanza di pietra. In questa c’è Cordelia legata ad un tavolo. Le sue gambe sono bloccate in modo tale da costringerla a spalancare la sua vagina. Intorno a lei Ilsa sta preparando tre tubi. Arnold – Hai una mappa di questo posto..devo capire dove si trovano Ilsa e i miei due ex compagni per poter intervenire e liberare le compagne di quella poveretta legata al tavolo – Il padre non dispone di quanto richiesto da Arnold – So solo che le celle sono staccate rispetto ai laboratori…ed è in uno di questi che Ilsa sta torturando la sua preda…- Arnold ha un ultima domanda prima di uscire dalla sala – Ci sono dei soldati,delle guardie a protezione delle varie zone del castello ?- Il padre sedendosi – Ilsa pensa di non aver bisogno di un esercito…non troverai ostacoli..anche se temo che non sarà comunque facile aver ragione di lei..- Arnold – Le buone azioni non lo sono mai..-
- L’immacolato Gyles ha bisogno del mio aiuto – Chi parla è una donna di bell’aspetto sui trent’anni. Attorciglia le dita nel filo del telefono dimostrando così che non è tranquilla, che qualcosa nel suo interlocutore la agita. All’altro capo Gyles che ha ponderato più volte la decisione di chiamarla ma poi si è purtroppo reso conto che è l’unica persona che può aiutarlo a ritrovare la sua protetta. Gyles giocherella con la matita – Demetra…lo so che mi sono comportato male…- Demetra sputando la frase con una sola secca emissione di voce, quasi temesse di non riuscire a dirla per intero – Male? Ti piacciono gli eufemismi. Mi hai lasciata completamente nuda in uno squallido mothel. Te ne sei andato come un ladro con i miei vestiti..e mi hai anche lasciato il conto da pagare. A proposito vuoi sapere come ho risolto il problema con il proprietario visto che oltre a non avere uno straccio addosso non avevo nemmeno un soldo con me…- Gyles si ricorda quel triste episodio anche se ha provato in ogni modo a dimenticarlo. Ma come si può scordare l’ultimo istante che ha passato con la donna che amava e con la quale avrebbe desiderato passare tutta la vita. Gyles – Calmati. Parleremo un'altra volta di questo…ti prometto che un giorno tornerò da te e ti spiegherò il perché del mio comportamento di quella maledetta notte – Demetra fingendo di non aver sentito – Allora prima ho dovuto fargli un bel pompino..ed è stata un’impresa perché aveva un cazzo così piccolo che non riuscivo a stringerlo…- Gyles urlando – Ti prego..Demetra..la mia cacciatrice è stata rapita e tu sei l’unica che può rintracciarla…- Demetra sorridendo – Ho sentito che la ragazzina è giovane e bella. Non sarà per lei, per il suo culetto che mi hai lasciata senza mutande..? –Gyles è costretto a mentire – Lei non centra. Il mio rapporto con la cacciatrice è puramente professionale. Senza di lei qui a Sunnydale, dove c’è uno dei portali infernali, le cose potrebbero peggiorare drasticamente..- Demetra avvertendo la tensione nella voce, stupendosi di sentire questa tremare visto che ha sempre pensato a Gyles come ad un dongiovanni sicuro di se – Attiverò il mio terzo occhio..ci vorrà un po’...ma tu devi parlarmi di lei..ho bisogno di parecchie informazioni per riuscire a focalizzarla…- Gyles prima di iniziare la descrizione – E’ sempre al solito posto..il tuo occhio..lo sai che adoravo questa tua peculiarità…- Demetra sta per dire qualcosa di carino ma poi opta per una frase di circostanza, quella che è scritta sul suo biglietto da visita – C’è chi ce l’ha in mezzo alla fronte e chi in mezzo a qualcos’altro…allora cominciamo dalle cose fondamentali..com’è fisicamente la tua sciacqetta ammazza mostri ?-
- E’ bellissima…- Jack sta guardando la passera depilata di Cordelia da qualche minuto. Ormai conosce ogni parte di essa meglio del ginecologo della ragazza. Ilsa lo scuote e per farlo utilizza la sua abilità con la frusta – Dammi una mano con i tubi…- Roger vedendo i tre contenitori cilindrici terminanti con la protesi di un sesso maschile – Pensavo volessi torturarla non eccitarla..- Ilsa toccando con le nocche uno di questi – Pensavo di averti detto di volere dei servi muti ed ubbidienti..- Cordelia sconvolta – E’ uno scherzo vero..una qualche iniziazione…ora mi farete violentare da un gruppo di uomini di colore…- Ilsa – No..ora ti faremo scegliere uno di questi contenitori..poi applicheremo questo alla tua vagina scalpitante infine apriremo il tappo a forma di cazzo e vedremo che sorpresa contiene..inutile dire che tutte e tre sono deliziosamente dolorose..in particolare per le parti basse femminili..meglio se opportunamente pelate come la tua..- Cordelia non ha ancora compreso la situazione, pensa che si tratti di un inganno di Buffy, un modo sofisticato per piegarla – C’è Buffy dietro a questa messinscena ?! Le sarà costata parecchio..il set non è niente male..e tu bambina, quanto ti ha pagato per indossare il vestito di Barbie sadomaso ?- Ilsa trattenendosi dal frustare le nudità di Cordelia – Hai ragione è un gioco..perché non ci stai? Vedrai sarà divertente..- Cordelia vedendo i rigonfiamenti nei pantaloni militari dei due mercenari – Soprattutto per questi tardoni..dovevate proprio aprirmi in questo modo..siete fortunati che ho una vita sessuale piuttosto vivace e che non mi dispiace esibirmi per il prossimo. Va bene..ho capito scelgo la busta..numero tre..- Ilsa con il sorriso sadico sulle labbra quello che fa parte del suo dna nazista – Infilateglielo dentro..così non la sentiremo più blaterare ma solo urlare – Arnold si appiattisce contro il muro. Il fucile allineato con il volto. Dietro di lui il padre di Lucy che lo guarda come fosse un marziano – Perché tutti questi sotterfugi. Non ci sono nemici..la strada è sgombra..non serve stare nell’ombra..- Arnold esce allo scoperto spianando il fucile – Non sto facendo solo scena anche se ammetto che, essendo una vita che mi comporto così..mi sentirei perso senza queste situazioni,..comunque penso che la sparata “ non ho bisogno di guardie” nasconda in realtà una signora trappola..- Il padre indicando la cella davanti a loro – Allora avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile…- Arnold sbirciando dall’oblo della cella individua Willow e Buffy. I suoi ormoni si scaldano e accendono il suo desiderio di pronto intervento – Le ragazze sono qui e mi sembra che stiano bene..forse ho bisogno di dargli un’altra occhiata per sincerarmi delle loro condizioni..- Il padre mostra la chiave della cella – Sono pur sempre il consigliere di quella pazza che ha posseduto il corpo di mia figlia..-Arnold accarezzandosi la spalla – Meglio così..ultimamente avverto i sintomi dell’artrite e sfondare le porte non è più piacevole come un tempo…- Il padre girando la chiave – C’è una cosa che deve sapere su una delle ragazze qui dentro…- Arnold – Se è la storia del clitoride più grande mondo..me ne sono già accorto..sembra la pinna di uno squalo..- Il padre stupito dalla pochezza del suo compagno di sventura, sul quale ha forse fatto troppo affidamento – Una di loro è più potente di quanto sembra e ha già dato del filo da torcere ad Ilsa.In effetti è proprio questo il motivo per cui è stata catturata…- Arnold umettandosi le labbra – E’ pel di carota o l’altra ? -
- L’altra amica rapita insieme a lei si chiama Willow..e conosce il segreto di Buffy. Willow ha tendenze lesbiche e immagino abbia fatto più di un pensierino su lei e la cacciatrice avvinghiate in uno stesso letto – Demetra sbadigliando – Penso di avere abbastanza informazioni…comincio ad infilare le dita nel mio occhio..tu rimani in linea…- Gyles fissando il telefono – Questo consulto mi costerà più di un 144 – La porta del negozio di magia che fa da copertura alle attività di investigazione di Gyles e Buffy si apre e in questo entra Fred Mannigan. Il poliziotto, una volta saputo del rapimento delle tre ragazze, ha dato la colpa a Gyles sapendo dei suoi legami con una di esse. Alla fine ha dovuto ricredersi e ora è qui per chiedere un consiglio a Gyles. Due questioni gli stanno a cuore o meglio sono all’ordine del giorno nel suo distretto. La prima è il rapimento delle ragazze, la seconda è il ritrovamento di due cadaveri straziati. Il primo è stato trovato nei boschi fuori Sunnydale e apparteneva al punitore scolastico conosciuto come Mr Wilkinson. Il secondo ad una tale Jesper Darris che una sera è uscito con il cane senza fare più ritorno. Per il medico legale sono stati aggrediti da una bestia feroce per Mannigan, che vorrebbe non credere al soprannaturale ,c’è sotto qualcosa di ben più terribile di una tigre scappata dallo zoo. Spera che stando a contatto con Gyles possa riuscire a capire chi sia quest’uomo che ha aperto un negozio di articoli magici in città e che sembra saperla piuttosto lunga sui misteri della stessa. Quando entra nello studio sente Gyles che dice parlando al telefono con qualcuno – Odio quando hai le tue visioni masturbatorie..puoi fare un po’ più piano..- Gyles vede Fred e fa segno che non è momento di chiacchere e scambi di vedute. Fred scrive su un foglietto – E’ importante..sono morte due persone..e non so che pesci pigliare – Gyles scrive la risposta mentre nelle orecchie vortica il mugolio eccitato di Demetra – Come al solito. Io vendo pozioni non consulenze poliziesche. – Fred verga in fretta sul foglio – E’ una questione importante…potrebbero esserci altre vittime…- Gyles sperando che Demetra finisca in fretta – Non saranno sulla mia coscienza. – Fred sta per andarsene quando Gyles grida – Hai detto Caraibi..un’ isola sconosciuta..hai le coordinate..è incredibile quanto è precisa la tua passera vision. Ora ti lascio..c’è un uomo nel mio ufficio..no non ho abbracciato l’altra sponda…- Riattacca e chiama Fred – Forse c’è un modo perché l’uno posso essere utile all’altro -
CONTINUA…