Il
locale era pieno di giovani umani euforici…Spike riusciva ha percepire
l’eccitazione degli adolescenti al loro primo appuntamento e guardava con
disgusto quei marmocchi tutto ordinati e profumati di colonia.
A Los Angeles c’erano tanti locali, ma a lui era subito piaciuto quello…il “Moonlight”, scelta strana per un vampiro, insistevano gli altri demoni, ma lui accantonava velocemente l’argomento dicendo “Sapete è il più vicino alla mia cripta”, ma la verità era che quel locale gli ricordava fortemente il Bronze e i bei momenti passati lì con Buffy.
Dalla
poltrona in semiombra nella quale era seduto riusciva a vedere la pista da
ballo e allo stesso tempo non dava troppo nell’occhio.
Ragazze
in abiti scollati e stretti si dimenavano cercando di attirare l’attenzione dei
più grandi e alcune di loro, le più audaci, con movimenti lenti e sensuali
andavano ad invitarli a ballare…Spike sbuffò innervosito e girò lo sguardo, di
tecniche di abbordaggio nei suoi 120 anni di vita ne aveva viste fin troppe.
Non
c’era dubbio un’altra notte nostalgica era iniziata…lontano da Sunnydale,
lontano dalla sua Buffy…
Non
riusciva a smettere di pensare a quello che le aveva fatto…come doveva odiarlo
adesso, chissà come lo detestava e lui non gliene dava nessun torto.
Ogni
volta che chiudeva gli occhi la scena era lì, nella sua testa e lo torturava,
gli faceva un male immenso.
Il senso
di colpa tornò e immagini estremamente nitide presero a tormentarlo.
Buffy
avvolta nel suo accappatoio madreperlaceo, i capelli biondi raccolti in una
coda e le sue comode scarpe da ginnastica…per lui era sempre bellissima e sexy
e quando la vide una forza dentro di lui, qualcosa di non umano, riuscì a
prevalere e in quel bagno di casa Summers tentò di violentarla…nelle orecchie
sentiva ancora le urla spaventate di Buffy, il suo pianto disperato e l’odio
atroce nelle parole “Vattene!! Non potrò mai amarti”
Con
Briciola a pochi passi, accecato dalla voglia di possederla…non gli importava
nient’altro.
Non era
lo Spike devoto e innamorato in quel momento.
Come
svegliandosi da un incubo, quando Buffy riuscì a colpirlo, si accorse di quello
che aveva fatto e decise di lasciare Sunnydale, aveva superato il limite e
c’era un’unica cosa di cui era desideroso: stare lontano da Buffy per un po’, per
capire quello che gli era successo e mettere ordine in lui.
Quella
sera nel locale suonavano gli Evanescence e a Spike sembrò che ogni testo di
canzone fosse rivolto a lui…“Sei patetico” si ripeteva, ascoltare canzoni
tristi non avrebbe potuto giovargli in nessun modo!
Adesso
che la magnetica cantante del gruppo, Amy Lee, stava intonando “Going Under”
Spike sentiva ogni parola entrargli dentro e dargli brividi…
Le
lenzuola erano fresche e profumate di bucato, e la giovane ragazza posò il viso
sul morbido cuscino cercando di riposare un po’, ma era tutto inutile, non
faceva che rigirarsi nel letto inquieta.
Decise
di accendere la radio e sulla sua stazione preferita stavano cantando gli
Evanescence, uno dei suoi gruppi più amati, in diretta da un locale di Los
Angeles.
Buffy
sentì una fitta allo stomaco ascoltando le parole di “Going Under” da poco
iniziata…
Now I will tell you what I’ve done for you (ora ti
dirò cosa ho fatto per te)
50 thousand tears I’ve cried (50.000 lacrime ho
versato)
screaming, deceiving and bleeding for you (urlando,
ingannando e sanguinando per te)
and you
still won’t hear me (tuttavia tu non mi ascolterai)
don’t
want your hand this time I’ll save myself (non voglio la tua mano questa volta,
mi salverò da sola)
maybe I’ll
wake up for once (forse mi sveglierò per un’altra volta)
not
tormented daily, defeated by you (non tormentata giornalmente, sconfitta da te)
just
when Ithought I’d reached the bottom (solo che quando ho pensato di aver
raggiunto il fondo)
I’m
dying again (io sto morendo ancora)
Buffy
sentiva tante emozioni rincorrersi nel cuore e senza accorgersene prese a
stringere con una mano il lenzuolo e lo fece così forte da sentire le unghie
farle male…
Questa
canzone l’avrebbe volentieri urlata in faccia a Spike, dopo che circa tre mesi
fa aveva tentato di violentarla.
I’m
going under (sto andando giù)
drowing in you (annegando in te)
I’m
falling forever (sto cadendo per sempre)
I’ve got
to break through (ho bisogno di fermare tutto)
I’m
going under (sto andando giù)
blurring
and stirring the truth and the lies (oscurando e mescolando la verità e le
bugie)
so I
don’t know what’s real and what’s not (così non so cosa è vero e cosa no)
always confusing the thoughts in my head (confondendo
sempre i miei pensieri)
so I
can’t trust myself anymore (così non posso avere ancora fiducia in me stessa)
I’m
dying again (sto morendo ancora)
Era
ancora troppo presto, la ferita emotiva si doveva ancora rimarginare, pensieri
confusi non la lasciavano in pace e nonostante il male che lui le aveva fatto,
lei stava morendo ancora…….e questa volta per il vuoto che lui le aveva causato
lasciando Sunnydale.
so go on
and screm (allora vai avanti e urla)
sream at
me, I’m so far away (urla a me, sono tanto distante)
I won’t
be broken again (non sarò distrutta un’altra volta)
I’ve got
to breathe I can’t keep going under (ho bisogno di respirare, non posso andare
giù)
Era
troppo per lei, senza rendersene conto stava piangendo, ma la sua non era
voglia di vendetta o rancore, era rabbia: perché l’aveva trattata in quel modo?
Perché l’aveva lasciata da sola? Necessitava di respirare e solo con lui ci
riusciva, le mancava la vita…
Un
mormorio insistente la svegliò “Ma cosa è?” chiese infastidita Buffy.
Notando
l’apparecchio elettronico vicino a lei esclamò sorridendo “Ah, ma è la radio!”
Cerco di
ricordare la notte passata e con un sussultò si ricordò di essersi affogata nei
ricordi…
Era
Spike la causa di tutto, ma forse invece era solo lei che non voleva smettere
di vivere nel passato. Lui non era più al suo fianco e questa era la unica
realtà.
“Dovrei
esserne felice” pensò Buffy…ma era il contrario, e si stupì di provare un
sentimento così forte per lui.
“Buffy,
Buffy” la voce argentina della sorella proveniente dal piano di sotto la fece
sorridere e se la vide apparire davanti con il fiatone per la corsa a
rompicollo sulle scale.
“Oh,
Buffy, non puoi immaginare cosa è successo!” le disse Dawn visibilmente
eccitata.
“Xander
ha trovato finalmente lavoro?” ribatté Buffy facendo ridere Dawn.
“No,
no…quando succederà accadrà qualcosa di apocalittico…Willow mi ha regalato un
biglietto per andare a vedere i -Ghost of the robot- il prossimo weekend” le
spiegò Dawn al settimo cielo.
“Davvero?
Sono felice per te…so quanto ami quel gruppo e con chi andrai?”
“Con
Willow e forse viene pure Anya” concluse Dawn.
“E
Tara?” chiese Buffy curiosa.
“Purtroppo
non potrà esserci perché deve andare a far visita ai suoi parenti, sai, è un
incontro importante per dissipare alcune incomprensioni”
“Ah,
capisco…non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi famigliari…spero che
questo le possa servire”.
“Anche
io lo spero” detto questo Dawn osservò la sorella maggiore: con il pigiama a
cuoricini che le aveva regalato sembrava una bambina, ma pensò che invece ne
aveva passate davvero tante in quell’ultimo periodo…era una donna forte Buffy,
ma c’era stato un periodo in cui i suoi amici credevano che non si sarebbe più
ripresa.
“Cosa
guardi?” le chiese a disagio Buffy.
“Te! Sei
così bella e forte, sai io sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa sceglierai
o farai…non ti lascerò mai da sola!” e detto questo le si avvicinò e la
abbracciò stretta.
“Lo so
Dawn, grazie”
“Oh,
Willow è fantastico, Dawn sarà stata felicissima” Tara era entusiasta.
“Sì,
aveva le lacrime agli occhi dalla gioia!! Sai è il suo gruppo preferito” Willow
aveva appena raccontato del biglietto regalato a Dawn.
“Le farà
bene, è sempre eccessivamente preoccupata per Buffy, dopo quello che è successo
con…con…” Willow le posò una mano sulla guancia e le disse “puoi dire il suo
nome, non devi avere timore…”
E Tara
allora continuò “con Spike! Povera Dawn, per lei era una specie di eroe, ti
ricordi? Ci aveva pur confessato di avere una cotta per lui”.
“Sì,
dev’essere stato un colpo duro da incassare” concluse tristemente Willow.
“Comunque
secondo me, lui non è cattivo, ci ha sempre aiutato non hai mai abbandonato
Dawn quando Buffy era morta, e poi io sono convinta che lui l’ami…nonostante
tutto!”
Willow
la guardò con sorpresa “Lo credi davvero?”
Tara si
fece rossa sulle guance “Beh…sì!! Willow tutti possono commettere degli errori”
concluse la ragazza a mo’ di giustificazione.
“Già…e
ti ricordi quella volta in cui è venuto a parlare con noi?” replicò Willow
“”Sì, ha
detto che la amava, ma non riusciva a capirla” Tara nutriva un’inaspettata
simpatia per il vampiro.
“Forse
hai ragione tu…non tutto è perduto”.
“L’amore
non è razionalità” disse saggiamente Tara.
Quel
pomeriggio Buffy si recò al centro commerciale di Sunnydale, c’erano i saldi e
lei aveva voglia di dedicarsi un po’ a sé, si era trascurata abbastanza in
quell’ultimo periodo: sempre a piangersi addosso per Spike e ignorando i suoi
amici.
Aveva
deciso che avrebbe reagito e lentamente avrebbe cercato di dimenticare.
Era
venerdì e molte persone avevano avuto la sua stessa idea: bambini urlanti
trascinavano per mano le madri davanti ai negozi di dolciumi con la speranza di
poter gustare l’ultimo lecca-lecca in commercio, ragazzine piene di pacchi
delle boutique più alla moda correvano da una parte e dall’altra alla disperata
ricerca del capo del loro stilista preferito, coppiette innamorate
sorseggiavano la stessa bibita con cannucce
colorate…
“C’è
proprio una bella atmosfera” pensò Buffy rilassandosi e decisa si affrettò
verso la sua boutique preferita.
“Cavolo,
non me la cavo molto con i detersivi” il bel ragazzo si aggirava smarrito tra
gli scaffali del supermercato del centro commerciale in cerca di quello che sua
moglie aveva scritto su un foglietto.
Dei nove
prodotti che avrebbe dovuto comprare, era riuscito a trovarne solo due!
Pam
sapeva che lui non amava fare la spesa, ma quel pomeriggio era impegnata per
questioni di lavoro e di passaggio lo aveva lasciato a Sunnydale a sbrigare
alcune faccende.
Così
senza voglia lasciò perdere per un po’ le commissioni domestiche e decise di
andare a visitare quel negozio di informatica che aveva attirato la sua
attenzione, “Per detersivi e simili, c’è sempre tempo!” pensò divertito.
Con le
mani in tasca si guardava intorno, era proprio un bel posto quello e la città
di Sunnydale sicuramente ne aveva risentito positivamente.
Immerso
nei suoi pensieri andò a sbattere contro una persona…
“Ahi, ma
stia attento la prossima volta!” una ragazza si era chinata a raccogliere i
suoi pacchetti e lui pronto si scusò “Mi dispiace signorina, vede è tutta colpa
mia, ero distratto…lasci che l’aiuti”
“RILEY!!”
esclamò la ragazza riconoscendo la sua voce un po’ impacciata e scattò in piedi
lasciando i vestiti a terra.
“Cosa?
BUFFY!!” e la guardò sorridendo.
CAPITOLO
3
Era già tardo pomeriggio, si erano trattenuti a parlare davanti ad una bibita fresca per quasi due ore e tutti e due erano molto felici di essersi incontrati.
“Certo,
che è proprio destino che io e te ci troviamo per caso con uno scontro…” fece
il ragazzo divertito.
“Eh già,
ricordo ancora, quando al college ti avevo fatto cadere in testa i libri di
-introduzione alla psicologia-” gli rispose Buffy complice.
“Sei una
ragazza che ama fare subito…colpo” fece Riley passandosi una mano tra i
capelli.
Lei rise
e continuò a fargli domande “E come sta Pam?”
Buffy
ricordò con un po’ di dolore quando circa un anno e mezzo prima lui era tornato
improvvisamente a Sunnydale…lei era così felice, ma poi aveva scoperto in malo
modo che si era sposato e non si sarebbe trattenuto in città e così aveva
cercato di celare quella delusione rifugiandosi nelle braccia di Spike, sempre
pronto a consolarla ed accettarla per quello che era.
“Bene,
grazie. Siamo solo di passaggio qui e mi aveva mandato a comprare alcune cose
per la casa, ma non sono molto esperto e non ho concluso nulla”
“Ah sì,
fammi un po’ vedere cosa devi acquistare…” Buffy si sporse dalla sedia e Riley
la guardò in tutta la sua grazia e bellezza.
Indossava
un abito leggero bianco con ricami rossi e la profonda scollatura risaltava il
suo corpo morbido e ben fatto. I capelli biondi erano sciolti sulle spalle, e
il rossetto metteva in risalto le sua labbra invitanti.
“Riley!”
Buffy si era accorta che si era incantato… “Scusa, è solo che sei molto bella”
e impacciato prese dalla tasca dei jeans la lista che gli aveva fatto Pam.
“Mmmm…credo
che potrò esserti d’aiuto, che ne dici?”
“Oh,
Buffy ne ho proprio bisogno, altrimenti chi la sente stasera Pam?” e detto
questo si alzarono dal tavolino e dopo aver pagato si avviarono ridendo e
chiacchierando al supermercato.
Ormai il
tramonto era passato, il sole si era nascosto per lasciare spazio alla luna…
Spike
decise che quella sera non sarebbe andato al “Moonlight”, avrebbe vagato per la
città…si sentiva tremendamente e –umanamente- solo, voleva solo trovare qualche
svago…ma cosa??
Si
ricordò delle serate che passava con Buffy a fare la ronda, allora sì che la
notte trascorreva in modo sempre inaspettato e con il giusto mistero, con lei
era impossibile annoiarsi. Era l’unica, un diavolo di donna.
Non
riusciva a perdonarsi…stava andando tutto bene…lui e Buffy stavano cominciando
a capire che quello che li legava era più di un po’ di voglia di sesso, o
meglio, LEI lo stava capendo…perché lui questo lo sapeva da sempre e gli aveva
pure confessato “sei nel mio cuore”.
E poi
improvvisamente si era fatta fredda e distante, non voleva più trascorrere la
notte con lui, si rifugiava dietro mille scuse e lo aveva lasciato spiazzato…
Era pure
andato a parlare con Willow e Tara cercando di capire quello che stava
succedendo a Buffy…e aveva ammesso davanti a loro di amarla.
Ma le
due streghe non sapevano nulla…
Successivamente
aveva tentato di chiarire con lei, ma tutto era stato inutile, negava perfino
che tra loro fosse nato qualcosa, anzi Buffy aveva ricominciato a trattarlo
male e così una sera stanco di essere trattato male, di essere usato e
umiliato, si era precipitato a casa Summers e quello che successe ormai era
tristemente impresso dentro di lui.
Non
voleva punirla, non era in cerca di vendetta, ma aveva sbagliato a adesso ne
pagava le conseguenze…
“E’
giusto così” pensò…
Buffy si
chiuse la porta alle spalle ed era inaspettatamente felice…Riley l’aveva
accompagnata a casa e avevano trascorso un pomeriggio tranquillo e piacevole.
Per un attimo era come se avesse rivissuto tutta la loro storia…si erano
trovati imbarazzati a fissarsi negli occhi come due adolescenti innamorati e
lui, spinto dai ricordi, le aveva preso la mano nella sua, ma Buffy l’aveva
ritratta, dicendo “Non posso” e lui si era scusato subito capendo che stava
facendo qualcosa di sbagliato.
Lui e
sua moglie si sarebbero fermati ancora un paio di giorni e poi sarebbero
partiti per un’altra missione in Russia.
Buffy ne
era un po’ dispiaciuta, avrebbe voluto trascorrere altro tempo con lui…e magari
avere l’occasione di conoscere meglio Pam.
Sistemò
i vestiti acquistati nel suo armadio e si cambiò per la ronda…
Uscita
di casa notò che l’aria si era rinfrescata, Buffy camminava lenta per le strade
di Sunnydale, la brezza leggera della sera le accarezzava i capelli e in tasca
stringeva Mr.Punta, sempre pronto all’azione…
“Chissà
cosa starà facendo Spike?” si domandò con una fitta al cuore…ma scacciò quei
pensieri concentrandosi sul suo compito.
Non
c’era molta gente in girò quella notte, e lei si recò al cimitero, lì almeno ci
sarebbe stato un po’ più di movimento; infatti…
“Ehi...che
ci fa una ragazza indifesa nel cuore della notte, in un postaccio come questo?”
Un vampiro l’accolse pochi passi dopo l’entrata del camposanto.
“Ehi, ma
come…non mi hai riconosciuta?? Sono io, la Cacciatrice…mai sentito parlare di
me?” fece lei un po’ arrabbiata tirando fuori il paletto.
“Ops…!!”
fece il vampiro, e in un attimo Buffy lo atterrò ed impalettò dicendo “Così ha
capito chi sono, ma troppo tardi” infatti del vampiro non rimaneva che un
mucchietto di polvere.
Buffy
aveva voglia di lottare e non si stupì quando un altro vampiro le sfrecciò
accanto…
Lei
partì all’inseguimento e raggiungendolo lo afferrò per la giacca buttandolo a
terra.
“La
Cacciatrice?” chiese sorpreso.
“Certo,
proprio io…sai, sei stato gentile a riconoscermi…pensavo non ci fosse più
rispetto per me, ma c’è un mio –amico- che ancora non hai avuto il piacere di
incontrare…” detto questo tirò fuori Mr.Punta e il vampiro infilzato riuscì a
dire solo “Al diavolo” e lei rispose “Allora buon viaggio!”
Si
guardò intorno sulla difensiva pronta a colpire di nuovo, ma il silenzio era
calato e così riprese a camminare alla ricerca di qualcuno da impalettare.
Passò
un’ora girando ogni angolo del cimitero e di vampiri nemmeno una misera
traccia.
Senza
rendersene conto si trovò a passeggiare vicino alla cripta che un tempo era
stato il rifugio di Spike e dolce nido in cui avevano condiviso bei momenti…
Quanto
le mancava quel vampiro…l’aveva già perdonato, in fondo sapeva che la colpa era
stata pure sua, anzi maggiormente sua, perché dopo avergli fatto capire che
qualcosa tra loro era nato si era spaventata, aveva ritrattato tutto fingendosi
indifferente e aveva cercato in tutti i modi di farlo allontanare da lei…
Se solo
avesse saputo dove si trovava si sarebbe precipitata da lui!!
Le venne
da piangere e pensò “Al diavolo Riley, Angel e tutti…perché non posso essere
felice con chi desidero maggiormente?? Che c’è di così sbagliato in me?? Ogni
volta che provo ad essere sincera con me stessa mi sorgono mille dubbi, mille
ripensamenti e riesco solo a danneggiare chi mi ama!!”
Sfiorò
con la mano la ruvida porta di legno della cripta e dopo qualche secondo di
esitazione si decise ed entrò…
Era
evidente che la cripta era disabitata, c’era un odore di umido e chiuso ed
indubbiamente nessuno l’aveva più occupata dopo Spike. Ne fu felice, non
avrebbe gradito la presenza di altri in quel luogo che tempo addietro aveva
tanto amato.
Scese i
gradini che conducevano all’interno e notò che non era rimasto nulla di Spike se
non polvere e desolazione…
“Forse
non è stata una buona idea venire qui” pensò asciugandosi le lacrime,
guardandosi intorno malinconica e chiudendo le braccia su sé stessa.
Si
sedette su quello che un tempo era il giaciglio del suo amato vampiro e toccò
con le mani il marmo con cui era fatto.
Era
freddo, così glaciale…“come me” pensò lei tristemente. Da lì seduta osservava
quella cripta vuota a chiuse gli occhi immaginando che fosse ancora come prima.
E allora
c’era Spike che beveva birra davanti alla tv, c’era lei che gli raccontava cosa
aveva fatto in quella giornata e tutto intorno un’aria di famigliarità e
intimità. Di fiducia e di amore.
Riaprendo
gli occhi si accorse che non voleva più vivere un sogno, non voleva vivere
nella falsità, ma voleva che QUEL sogno diventasse la sua più unica e stupenda
realtà…
Era
stata fin troppo a pensarci in quei mesi, invece di agire subito, lei voleva
solo stare con l’uomo che amava!
Nell’ombra
notò qualcosa, simile a un libro, sul pavimento…incuriosita si avvicinò e lo
prese in mano.
Era
fatto di pelle consunta e lo accarezzò piano liberandolo dalla polvere, lo aprì
e con meraviglia riconobbe la scrittura di Spike.
Iniziò a
leggere e capì che era un diario…il diario personale del suo vampiro e lei non
ne sapeva nulla!!
Purtroppo quasi
tutto il contenuto era stato cancellato dall’umidità e Buffy andò verso le
ultime pagine e quello che potè leggere fu questo “E’ una ragazza così piena di dolcezza e bontà, eppure io non la
capisco…dice di sentirsi protetta tra le mia braccia e poi mi rifiuta, dice di
volermi bene, di tenere a me e poi mi dà calci e pugni!!! E’ forse il suo
perverso modo di farmi capire che mi ama??
Perché io mi illudo ancora che sia così e comunque,
sarò solo uno stupido, ma a questo punto non mi interessa se lei mi stia solo
usando, perché quando bacio la sua pelle morbida, quando guardo i suoi occhi
chiudersi dolcemente dopo aver fatto l’amore, io sono sicuro che la amo e nulla
potrà mai nei secoli cambiarlo.
E’ la mia Buffy, la mia dolce Cacciatrice, mi
chiedo solo perché mi tratti così??
PERCHE’ BUFFY??
Se leggesse queste parole sono sicuro che mi
prenderebbe in giro e riderebbe per mesi di me, ma cosa posso farci?
Non sono stato io a volere questo tormento nel
cuore, è nato da solo, io che colpa ho?? Forse l’unica è quella di amarla
troppo…
Ora attenderò la notte, un’altra notte in cui dovrò
subire i suoi sbalzi d’umore, ma con piacere, se è solo questo quello che può
darmi, allora lo accetterò come una benedizione…
PICCHIAMI, BUFFY!! Almeno mi farai sentire vivo!!”
Buffy tremeva, era scossa e si sentiva tremendamente in colpa.
Ma non
c’era tempo da perdere e dopo aver preso un bel respiro girò pagina e
continuò…qui Spike aveva disegnato delle croci e del sangue…doveva esserci
qualcosa di strano…
“L’ho
fatto, ci sono riuscito a farmi odiare, a farmi disprezzare…perché non mi ha
ucciso??
Perché
mi ha lasciato scappare da casa tua??
Dopo
quello che ho tentato di fare non posso restare qui…devo scappare…oh Buffy, perché
non mi hai ucciso?? Sarebbe stata una liberazione per me, forse da codardo, ma
pur sempre un modo per farla finita. Adesso come potrò sopportare di guardarti
negli occhi avendo la certezza che mi ODI?
Ti amo
Buffy, mi dispiace per quello che stavo per fare, ma io non ce la facevo più a
vederti così strana, così distante e così –morta-, sì Buffy, eri come senza
vita, e perché allora non hai voluto infiammare ancora il tuo favoloso corpo
insieme a me? Ti avrei fatto tornare a vivere e sentire tutto il mio bisogno
che ho di te…
Ma ora,
l’incubo per te deve finire, io devo andarmene…devo lasciarti libera. Andrò a Los Angeles.
Ti amo
Buffy, ti auguro di incontrare il vero amore…io il mio l’ho perso per sempre
questa notte.
Buffy piangeva
piano e stringeva il diario tra le mani, poi se lo portò al petto e continuò a
lasciare che le lacrime scendessero…Spike aveva scritto quelle ultime parole
dopo la tentata violenza e ormai non aveva dubbi sul suo amore per lei e il
sincero pentimento…
“Basta,
è ora di agire…Spike è a Los Angeles e io lo troverò” prese il diario e uscì a
tutta velocità dalla cripta.
Il telefono squillò e svegliandosi di soprassalto rispose “Pronto?”
“Ciao
Buffy, sono io…ti ho svegliata per caso?”
“Riley…non
preoccuparti, anzi meno male che mi hai telefonato altrimenti chissà quando mi
sarei alzata!” Buffy era seduta sul letto e girando lo sguardo notò il diario
di Spike sul suo comodino…e si ricordò che doveva concludere un discorso con il
vampiro.
“Buffy,
io e Pam dobbiamo partire prima possibile, la missione è stata anticipata…”
Riley era un po’ dispiaciuto.
“Oh…non
me lo aspettavo, anzi già immaginavo di invitarvi a cena! Comunque sai quando
partirete?” Buffy era curiosa.
“Beh,
pensavo di partire nel pomeriggio, appena dopo pranzo!”
“Allora,
non ci possiamo salutare?” chiese Buffy.
“Pam và
a pranzare da alcune amiche e io invece resto solo…ti va di mangiare qualcosa
insieme?” chiese improvvisamente.
“Sì, con
piacere. Sai, mi sarebbe dispiaciuto non salutarti” concluse Buffy pensierosa.
“Va
bene, allora ti passo a prendere per verso l’una, ok?”
“Va
benissimo, grazie Riley”
Buffy
chiuse la conversazione, e piano piano andò nella camera della sorella per
svegliarla…Dawn mugolò da sotto le coperte e disse “Buffy, lasciami dormire
ancora un po’!”
“Dormigliona
solo le dieci passate, è ora di svegliarsi…e poi non è stasera il concerto?”
fece Buffy sicura di attirare l’attenzione della sorella.
Dawn infatti
saltò subito in piedi ed esclamò “Giusto!! Devo prepararmi al meglio, non mi
capiterà più di vedere il bellissimo cantante del gruppo da vicino…e non si sa
mai, devo essere carinissima! E poi bisognerà presentarsi un po’ prima
all’apertura dei cancelli, vorrei essere sotto il palco” Dawn parlava con foga
e trepidazione.
“Me lo
augurò per te…comunque stasera rimarrai a dormire da Willow dopo lo spettacolo,
vero? Io non ci sarò per qualche giorno credo…”
“Cosa? E
dove vai?” Dawn si era fatta seria.
“Devo
andare a Los Angeles, io devo trovare una persona” Buffy abbassò lo sguardo.
“Chi?
Spike?” fece Dawn in un sussurro.
Buffy la
guardò negli occhi per capire in anticipo la sua reazione: la sorella la
guardava, sembrava confusa, ma non arrabbiata, sorpresa, ma non spaventata.
“Sì,
Spike” le confermò Buffy.
“Perché?”
la domanda delle sorella la bloccò per un attimo, ma si poteva fidare di lei e
con un sorriso rispose
“Perché
io lo amo, Dawn”
“Oh,
Buffy, io lo sapevo che voi due vi amavate, non c’era nessun dubbio, sono
felice per te” e le andò incontro abbracciandola.
“Dawn,
calma. Non so nemmeno dove trovarlo, so solo che adesso è a Los Angeles”
riprese Buffy triste.
“E come
lo troverai?”
“Questa
sì che è una bella domanda…non lo so…in qualche modo vedrai che ce la farò.
Sono o non sono la Cacciatrice?” Buffy si mise a ridere nervosamente.
“Ce la
farai” Dawn ne era certa.
“Buon
viaggio, allora!” Buffy sorrideva felice a Riley.
“Buffy
spero di rivederti presto…teniamoci in contatto, ti va? Ti do il mio numero di
cellulare…” ma Buffy lo bloccò e guardandolo negli occhi sussurrò “Grazie per
il pranzo Riley, ma ora devi andare e non scambiamoci nessun numero, non
sarebbe bello come uno scontro improvviso al centro commerciale, no?”
Riley la
guardò stupito, ma capì che Buffy aveva ragione e sorridendo un po’ le disse
“Hai vinto ancora tu…sei sempre stata la più forte” e abbassando lo sguardo per
non far vedere che gli occhi gli si erano inumiditi si girò e andò verso la sua
macchina.
Mise in
moto e con una mano salutò Buffy con la certezza che non l’avrebbe mai più
rivista.
Lei
rimasta immobile sul marciapiede guardò la macchina allontanarsi e con una
nuova forza dentro si disse “Ora tocca a me andare”.
La notte
era ormai calata e Spike aveva deciso di andare al “Moonlight” quella sera
suonavano nuovamente gli Evanescence, quella musica cominciava proprio a
piacergli…infatti entrò e dopo una rapida occhiata in giro, decise di salire al
piano superiore.
Nessuno
aveva avuto la sua stessa idea, tutti volevano stare attaccati al palco e non
avevano pensato che da lì si godeva uno spettacolo favoloso “Peggio per loro”
pensò lui con arroganza e si sistemò pronto a godersi la voce penetrante ed
emozionante di Amy Lee.
Buffy guidava
da ore ormai e arrivata a Los Angeles decise che si sarebbe fermata in hotel
per darsi un’aggiustatina e poi avrebbe aspettato la giornata seguente per dare
la caccia a Spike.
La
ragazza dopo aver salutato Riley nel pomeriggio, si era precipitata a casa e
aveva telefonato ad un paio di hotel prenotandone poi uno in centro.
Era
partita subito dopo portando con sè una valigia con un po’ di vestirti, in caso
fosse stato necessario fermarsi qualche giorno in più.
“Eccolo!”
esclamò soddisfatta guardando un alto ed elegante edifico color bianco che
portava il nome di “Sunshine Hotel”.
Posteggiò,
prese la valigia ed entrò.
Gli
Evanescence ancora non erano arrivati e nel locale continuavano ad entrare
persone.
Lui
squadrava il viso di ogni ragazza sperava di vedere la sua amata Buffy entrare,
ma con uno scatto d’ira si disse “E smettila, lei è a Sunnydale con la sua
famiglia e i suoi amici, si sarà dimenticata di te ormai…”
Intanto
i muniti passavano e improvvisamente le luci si spensero, un attimo di panico
generale e una luce bianca illuminò il palco vuoto, un secondo dopo Amy era lì
eterea e bella come non mai…
Subito
partirono gli applausi e i fischi di ammirazione, lei sorrideva felice e dopo
un saluto iniziò a cantare…
Buffy si
era fatta una doccia veloce e mentre si asciugava accese la tv, al notiziario
stavano dando questa notizia “Un’ora di trepida attesa, ma i fans sono stati
soddisfatti e hanno accolto con applausi il gruppo degli Evanescence, che
ricordiamo si esibisce al Moonlight di Los Angeles, la cantante ha deciso di
replicare con un’esibizione gratuita fino ad esaurimento posti. Ragazzi e
ragazze hanno accolto con gioia l’iniziativa e sono in questo momento a godersi
la voce sensuale e forte di Amy Lee”.
Buffy non credeva alla notizia…il suo gruppo preferito stava suonando proprio lì in città…non ci pensò due volte, finì di asciugarsi, si truccò, indossò uno dei vestiti che aveva comprato al centro commerciale di Sunnydale, scese nella hall e si fece spiegare la strada per il locale, che per fortuna, distava solo una decina di minuti a piedi.
Il
gruppo si stava prendendo un po’ di pausa firmando autografi e chiacchierando
con i fans e Spike ebbe la tentazione di unirsi alla folla, sembravano tutti
così felici, magari un po’ dello stato euforico generale avrebbe colpito anche
lui…ne aveva bisogno, ma poi quando stava scendendo le scale le luci si
spensero nuovamente e il concerto ricominciò.
Buffy
arrivò più velocemente che potè e fortunatamente il buttafuori la fece entrare
senza problemi.
L’entrata
le ricordava fortemente il Bronze.
Era buoi
dentro e doveva stare attenta a dove metteva i piedi, Amy Lee stava cantando e
lei rimase a guardarla a bocca aperta: era proprio splendida e la sua voce
poi…un incanto per le orecchie!!
Cercò,
tra vari spintoni di farsi spazio fra la folla e si piazzò in quarta fila sotto
il palco…si guardò intorno ed era pieno di giovani urlanti e scatenati,
cantavano con Amy e le gridavano apprezzamenti.
“Ecco, sono
ad un vero e proprio concerto…e anche Dawn in questo momento si starà godendo
il suo spettacolo!” pensò Buffy felice.
La
canzone stava finendo ed era una delle preferite di Buffy… “Imaginary”.
Cantò
l’ultima strofa e tra la folla che urlava e non poteva sentirla gridò “Questa è
per te Spike”
don’t
say I’m out of touch (non dire che sono fuori contatto)
with
this rampant chaos- your reality (con questo caos incontrollato- la tua realtà)
I know
well what lies beyond my sleeping refuge the nightmare (so benissimo oltre
quali bugie il mio sonno dà rifugio all’incubo)
I built
my own world to escape (io ho costruito il mio mondo per fuggire)
Applausi
scroscianti accompagnarono la fine della canzone e la cantante disse “Grazie a
tutti per essere qui, la prossima canzone è piena di sentimento, l’ho scritta
in un periodo della mia vita in cui credevo che sarei morta per il dolore dopo
un abbandono.
A questo
proposito voglio dirvi non lasciare mai andare via la persona amata senza
essersi chiariti, perché ci si fa ancora più male!
E’ una
canzone dolce, malinconica e fino all’ultimo ricca di amore, quell’amore
immortale che auguro a tutti di trovare! Ragazzi, per voi
“My
immortal” ”.
Buffy
sentiva il cuore batterle forte e si commosse sentendo quella canzone che tante
volte aveva sussurrato chiusa in camera dopo l’abbandono di Spike.
E sentì
una strana presenza intorno a lei, su di lei e dentro di lei, ma non ci badò.
Intanto la musica era iniziata..
Sono così stanca di essere qui
oppressa da tutte le
mie paure dell’infanzia
e se tu devi andare
io spero solo che tu vada
perché la tua presenza
ancora persiste qui
e non mi vuole lasciare sola
queste ferite sembrano
non voler guarire
questo dolore è già così reale
c’è già troppo che il tempo
non può cancellare
quando piangevi
io ho asciugato tutte le tue
lacrime
quando urlavi
io ho scacciato tutte le tue
paure
e ho stretto la tua mano
attraverso tutti questi anni
ma tu sei ancora con me
eri abituato a farmi prigioniera
grazie alla tua luce ragionevole
ma adesso io sono legata
alla vita che tu ti sei lasciato
dietro
il tuo viso perseguita
ogni mio piacevole sogno
la tua voce caccia via
tutta la sanità mentale in me
Buffy sentì di nuovo quella
presenza su di lei…e capì…alzò lo sguardo verso il piano superiore e finalmente
lo vide!!
Con la canzone in sottofondo
continuava a guardarlo…
Era lui il suo amore immortale,
lui che l’aveva tenuta per mano per tutti quegli anni…e aveva scacciato le sue
paure.
queste ferite sembrano
non voler guarire
questo dolore è già così reale
c’è già troppo che il tempo
non può cancellare
quando piangevi
io ho asciugato tutte le tue
lacrime
quando urlavi
io ho scacciato tutte le tue
paure
e ho stretto la tua mano
attraverso tutti questi anni
ma tu sei ancora con me
Spike si
accorse di lei…lo stava guardando con le lacrime agli occhi…e lui intravedendola
pensò di essersi sbagliato, ma poi convinto,
stupito
e felice le urlò “Buffy!!”
E lei di
rimando “Spike!!”
Cercò di
farsi spazio tra la folla e corse su per le scale che la separavano da lui…
Spike le
era andato in contro e la strinse tra le braccia…
Quello
che lui riuscì a dirle fu “Perché sei qui?”
E lei
rispose mentre la canzone finiva “Ho letto il diario e soprattutto ho capito di
avere sbagliato, ti amo Spike e ti amerò per sempre”
Lui la
baciò e si accorse di stare piangendo e le sussurrò “Perdonami, perché ti ho
sempre amata Buffy”
Spike
stava singhiozzando come un bimbo e Buffy scossa e sorpresa lo coccolò tra le
braccia dolcemente “Ssssh, calmati amore,
il
nostro destino è questo: non lasciarci mai”
Intanto
la canzone era finita, ma quello di cui tutto erano ignari era che una musica
ancora più splendida stava tenendo uniti i cuori di Buffy e del suo Spike. E
questa volta fino alla fine dei giorni.
THE END